Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

L'UNITA' PUBBLICA UNA BUFALA E IACOPINO SI SCUSA CON VIRGINIA RAGGI

Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, sulla sua pagina Facebook interviene su "quanto fatto dall’Unità nei confronti di Virginia Raggi, candidata sindaco a Roma per il M5S", pubblicando un (falso) video di anni addietro nel quale la Raggi apparirebbe in una manifestazione del Pdl, al fianco di personaggi del partito e simpatizzanti. "L’idea del direttore dell’Unità che tutto è consentito, senza neanche avvertire il bisogno di chiedere scusa per un errore - scrive Jacopino - è una barbarie"...

20/04/2016 - Così scrive Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, sulla sua pagina Facebook: "Ho esitato, è evidente. Ma alla fine, pur consapevole che qualcuno si risentirà (uso un eufemismo), non sono riuscito a farmi una violenza capace di indurmi a tacere. Non riesco a pensare e agire in base alle convenienze. Quanto fatto dall’Unità nei confronti di Virginia Raggi, candidata sindaco a Roma per il M5S, non è informazione, ma una vergogna. Sia chiaro, gli incidenti, nel nostro mestiere accadono (un po’ troppo spesso, in verità).
Ma si dimostra di avere la schiena dritta anche scusandosi (in questo caso con la signora Raggi e con i lettori) e non arrampicandosi sulle specchi contribuendo a pregiudicare la nostra già precaria credibilità.
L’idea del direttore dell’Unità che tutto è consentito, senza neanche avvertire il bisogno di chiedere scusa per un errore, perché “la comunicazione social punta molto sulla quantità e sulla velocità” può perfino essere vera, ma resta una barbarie, aggravata dalla considerazione che “il web ha modificato profondamente il giornalismo, sui siti e sui social gira di tutto”.
Il web, semmai, ha cambiato la comunicazione o, se proprio si vuole estremizzare, l’informazione. Il giornalismo è (o dovrebbe essere) ben altra cosa: noi, i giornalisti, dovremmo tutti, proprio tutti, essere i garanti dei lettori, dovremmo essere la certificazione docg delle notizie. Altro che social e stridore di unghie sugli specchi. Beh, non lo fanno loro: chiedo io scusa alla signora Raggi.
P.S.: so che qualcuno si scatenerà e proverà a “farmela pagare”. Si metta in coda, con pazienza: la fila è molto lunga.

Quindi, in un commento, lo stesso Iacopino aggiunge: "So che Virginia Raggi mi ha ringraziato dai microfoni di Agorà. È stata gentile e ancor di più di avermi offerto la possibilità, quando mi ha telefonato, di rinnovarle a voce le mie scuse".

E Francesco Ricci, di seguito: "Intanto la ringrazio, presidente, per la presa di posizione. Le chiedo: ma l'Ordine dei giornalisti non può proprio fare niente nei confronti di tutti quegli iscritti che invece di fare informazione utilizzano il proprio ruolo di giornalista a scopo propagandistico/politico, tentando di gettare discredito contro l'avversario? (Perchè è questo che fanno quelli de L'Unità). Io potrei anche capirlo se lo fa un politico, pur non giustificandolo. Ma se lo fa una persona che si ritiene "giornalista", con tanto di tesserino, allora non posso più accettarlo."

Ed Enzo Iacopino: "Ripeto, questa non è la buca delle lettere. Rimuoverò ogni commento che esula dalla materia specifica del post appena me ne accorgo. A chi chiede provvedimenti disciplinari posso fare notare che è accaduto appena ier l'altro. Immagino che l'Odg regionale attiverà il relativo consiglio di disciplina che gode di autonomia per legge".

Giovanni Franchini: "Gentile Iacopino se questi comportamenti si ripetono sempre più diffusi, al punto che lei si sente in dovere di chiedere scusa invece di annunciare i provvedimenti disciplinari in arrivo, vuol dire solo una cosa: che detti provvedimenti - se mai saranno presi - sono risibili. Forse invece di chiedere scusa dovrebbe parlare di questo".


Vincenzo Iacopino detto Enzo (Reggio Calabria, 23 ottobre 1948) dal 2010 è presidente dell'Ordine dei giornalisti. Dal 1994 al 2006 è stato a capo dell'Associazione Stampa Parlamentare, rieletto per quattro mandati. Dal 2001 sino al 2010 è membro del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, partecipando dal 2004 al 2007 alla commissione ricorsi. Nel 2007 è stato eletto segretario dell'Ordine dei Giornalisti, e dal 2010 ne è presidente.[5] Nel 2013 è rieletto presidente dell'ordine.

Nel dicembre 2015 ha denunciato l'"emergenza democratica" relativa allo sfruttamento economico dei giornalisti in Italia, chiedendo al premier Matteo Renzi di non dare contributi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti. Ha affermato che l'Ordine dei giornalisti è l'unico ad opporsi alla politica della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali), e chiesto una legge che obblighi gli editori a documentare le retribuzioni dei dipendenti per poter accedere ai contributi pubblici.

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