Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PORTO CATANIA: M5S, SU NOMINA INDACO DELRIO HA FATTO FINTA DI NON VEDERE

Il ministro dei Trasporti, autore della nomina dell’ex commissario straordinario Cosimo Indaco nonostante un suo sostanziale conflitto di interessi, rispondendo a un’interpellanza urgente del M5S giustifica la sua decisione dichiarando di aver adottato una procedura che non prevedeva vigilanza o controlli

ROMA, 22 aprile 2016 - “Sostanzialmente il ministro Delrio ha adottato un criterio asettico, privo di qualunque forma di controllo o monitoraggio rispetto al rinnovo della nomina di Cosimo Indaco a commissario all’Autorità portale di Catania. Al ministero dei Trasporti, in attesa della riforma sulle Autorità portuali, hanno deciso di utilizzare una procedura apparentemente razionale ma sostanzialmente ‘pilatesca’: là dove non fossero stati rilevati gravissimi casi di contesto o conflitto tra Autorità e sindaci o presidenti di Regione, sono state confermate le persone esistenti. Peccato che, così facendo, si siano persi per strada il palese conflitto di interessi che coinvolgeva indaco”. In sostanza, Delrio ha fatto finta di non vedere e non ha ottemperato a obblighi previsti dal suo mandato.

Così i membri del M5S in commissione Trasporti e la deputa catanese Giulia Grillo che oggi, a Montecitorio, ha illustrato l’interpellanza urgente rivolta al ministro Delrio sul caso di Cosimo Indaco, alla quale ha risposto il sottosegretario Massimo Cassano.
“Mentre Indaco ricopriva il ruolo di commissario straordinario all’Autorità portuale di Catania, contemporaneamente era socio non amministratore - nominato il 13 maggio 2013 - della società di spedizioni doganali ‘Angelo Perez di Cosimo Indaco & c. snc’, che opera proprio nel porto di Catania. E l’’Autorità catanese, con i suoi provvedimenti, interviene anche sull'attività di quella società".

“Il ministro Delrio non può però cavarsela con la risposta data oggi, per ragioni sia politiche sia oggettive. In primis, infatti, l’articolo 97 della Costituzione prevede l’obbligo della Pubblica amministrazione di procedere ad una adeguata valutazione di tutti gli interessi in gioco prima di procedere ad una scelta. Non bastasse, L’articolo 6 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 recita che ‘Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interesse con interessi personali’.

“Il ministero dei Trasporti - afferma Giulia Grillo - oggi ha dichiarato che comunque effettuerà i controlli del caso, al fine di verificare se gli atti-provvedimenti adottati da Indaco mentre guidava l’Autorita portuale abbiano inciso o portato vantaggi rispetto all’’attività dell’azienda di cui è socio. Certamente, tra qualche tempo torneremo ad interrogare il dicastero per conoscere i risultati di tali controlli.
Ad ogni modo, resta oggettivamente ingiustificabile quel rinnovo della nomina dato il ‘generalizzato e permanente’ conflitto di interessi sostanziale rilevato anche dall’Autorità anticorruzione attraverso una delibera seguita a una nostra richiesta di parere. Questo - conclude la deputata - è solo uno dei tanto tasselli delle politiche di impunibilità che Renzi sta infliggendo al Paese”.

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