Il poliziotto individuava un uomo in mare. A quel punto cercava un punto della nave in cui contenere le insidie delle eliche dei motori; quindi, si
spogliava degli indumenti e degli effetti personali. L’invito a salutare i propri figli per il
caso in cui non ce l’avesse fatta e si gettava tra le forti correnti
delle gelide acque dello Stretto. Dopo una faticosissima nuotata,
riusciva a raggiungere il malcapitato giovane salvandolo dall'annegamento
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, in relazione all'eroico gesto del Capo della Polizia Basilio Fallo, che trovandosi a bordo del traghetto da Villa S. Giovanni a
Messina, non ha esitato a tuffarsi in mare per
soccorrere un 29enne che a causa della perdita del
lavoro si era gettato in mare per suicidarsi, ha scritto: "Oggi pomeriggio l'Ass. Capo della Polizia Basilio Fallo, mentre libero dal servizio si trovava a bordo sul traghetto da Villa S. Giovanni a Messina, in prossimità del porto siciliano si è tuffato in mare per soccorrere Fausto Taranto, un ventinovenne che a causa della perdita del lavoro si era gettato dalla nave per suicidarsi, salvandolo. Nessuno dei due ha riportato conseguenze. Un gesto di grande coraggio e altruismo, un gesto che, ancora una volta, ci mostra le eccellenti qualità umane e professionali dei nostri poliziotti. A Basilio Fallo, e alla Polizia di Stato, il mio plauso ed un grande grazie".
09/05/2016 - Nel pomeriggio di ieri domenica 8 maggio 2016, l'Assistente Capo della Polizia di Stato Basilio Fallo, effettivo al Commissariato di Patti, si trovava - libero dal servizio ed in compagnia di alcuni amici - ad attraversare lo Stretto di Messina a bordo del traghetto della società “Caronte & Tourist”, nella tratta da Villa San Giovanni a Messina, di rientro da una gara ciclistica cui aveva preso parte a Bagnara Calabra, soddisfatto del terzo posto conquistato.
Quando la nave aveva superato la metà del suo rituale tragitto e i tantissimi viaggiatori imbarcati cominciavano a vedere la costa siciliana, si levavano a bordo strazianti grida di aiuto provenienti da una donna che si trovava a poppa. L’Assistente Capo Basilio Fallo raggiungeva prontamente la donna la quale, in preda alla disperazione, riusciva appena a fargli intendere che il proprio figlio si era gettato tra le onde dello Stretto.
Il poliziotto Fallo superava immediatamente alcuni sbarramenti e raggiungeva i parapetti della nave, sporgendosi dai quali, effettivamente, individuava un uomo in mare.
A quel punto, il poliziotto ricercava un punto della nave in cui presumibilmente avrebbe potuto contenere le insidie delle eliche dei motori; quindi, si spogliava degli indumenti e degli effetti personali che consegnava ad un amico – cui rassegnava anche l’invito a salutare i propri figli per il caso in cui non ce l’avesse fatta – e si gettava tra le forti correnti delle gelide acque dello Stretto.
Dopo una faticosissima nuotata, riusciva a raggiungere il malcapitato giovane, che era a sua volta ormai sfinito: qualificandosi per appartenente alla Polizia di Stato, lo cingeva con le braccia, lo tranquillizzava e lo tirava verso riva.
Frattanto, sopraggiungeva in soccorso un’imbarcazione all’uopo allertata, a bordo della quale il giovane ed il suo soccorritore venivano issati e tratti in salvo.
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