Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

CAIZZONE: GRAZIE AGLI STUDI DI SETTORE L'80% DELL'ECONOMIA ITALIANA È NELLE MANI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Sul trasferimento prezzo operato dalle multinazionali “transfer pircing”. Francesco Caizzone risponde sul trasferimento del prezzo operato dalle multinazionali in Italia.
15/05/2016 - Con grande soddisfazione apprendo che qualche “centro studi” vede “quasi” le mie stesse cose circa le multinazionali che non pagano tasse in Italia, grazie che esistete, finalmente non sono da solo a predicare sull'argomento, con una bella differenza che loro sono molto in vista e con molti mezzi a disposizione, quindi possono essere più incisivi. La loro analisi è condivisibile perché e molto particolareggiata, a differenza dei miei scritti che sono molto ridotti/sintetici.
Mi si è consenta, vorrei aggiungere alla loro analisi, anche il perché le multinazionali riescono a fare tutto ciò, ovvero, non pagare nulla di tasse in Italia, e fatto fallire le piccole e medie imprese.

Nello specifico, riescono grazie all'INFAMIA di chi ha voluto e sostenuto gli STUDI di SETTORE, applicati solo ad una parte delle imprese. L'infamia e lo schifo degli STUDI di SETTORE applicati solo alle imprese con giro di affari fino a € 5.000.000,00. Questi sono obbligati a produrre reddito altrimenti si devono adeguare a gli studi di settore, in pratica devono pagare sulla PRESUNTA capacità di produrre reddito. Mentre la imprese escluse dagli studi di settore (quelli oltre gli € 5.000.001,00 di giro di affari, con il metodo del trasferimento del prezzo vanno sempre a pareggio di bilancio con zero utili da sottoporre a tassazione in Italia). Quel che ancora più beffardo che da punto di vista contabile amministrativo risultano inattaccabili, ciò è dimostrato dai continui controlli fiscali effettuati (qui per sacra prudenza entro nel merito).

Tassazione in Italia: nel mio primo sunto “SOLUZIONE PER USCIRE DALLA CRISI con operazioni possibili e a zero costi è possibile” (che troverete digitando la frase su google), spiego in modo elementare l'infamia degli studi di settore, invece nel 6° aggiornamento dello stesso documento aggiungo pure quali categorie avevano l'obbligo di mettersi per traverso ed impedire lo scempio e la distruzione del sistema produttivo in Italia, nonché chi schierandosi nella corrente di “odio sociale” gioiva perché veniva annientata la categoria dei bottegai o padroncini (piccole imprese e autonomi), che li consideravano sfruttatori ed evasori, quindi da abbattere, e ci sono pure riusciti grazie alle regole truccate degli studi di settore.

Purtroppo per loro, ma anche per l'intero Paese, grazie agli studi di settore l'80 o l'85 % dell'economia italiana è nelle mani dei grandi gruppi della distribuzione che si approvvigionano all'estero, nelle discariche di mezzo mondo (almeno dal punto di vista della sicurezza alimentare), ma se queste ultime vanno sempre a pareggio di bilancio, chi dovrà pagare le tasse in Italia????. NESSUNO!!! Non essendoci più reddito prodotto dalle imprese “quello utile per il prelievo delle tasse”?

Ovviamente, nessuno, perché le tasse prelevate sugli stipendi della Pubblica Amministrazione e quelli prelevati sulle pensioni sono ininfluenti in quanto: FACCIAMO UN ESEMPIO PER FARE CAPIRE DI COSA PARLIAMO; dare uno stipendio € 10.000,00 all'anno meno le tasse 8.000,00. O dai direttamente € 8.000,00 che differenza rimane in cassa nessuna in quanto lo Stato da e lo Stato riprende, in pratica si tratta di una partita di giro. Diversamente se le tasse sono prelevate sul reddito prodotto nuovo dalle imprese e dagli autonomi, quelli si che sono autentiche perché provengono da ricchezza prodotta nuova.

Conseguenze disastrose in cui ci troviamo, non essendoci più stato reddito prodotto dalle imprese (tasse autentiche), lo Stato per le proprie esigenze di cassa, per mantenere la propria struttura amministrativa, i privilegiati compreso gli imboscati (che forse tutto lo stipendio non se lo meritano) e i parassiti vari, ha dovuto aggredire i patrimoni, IMU vi dice qualcosa?
Molti Enti Locali aspettano con la lanterna accesa il prossimo 16 Giugno per rimpinguare le proprie casse per poter pagare gli stipendi. Purtroppo gli EE.LL. si dovranno fare i conti con quelli che non riescono più a pagare nulla, hai voglia che metti sanzioni, chi non può pagare! Non può, punto! Hanno voglia i burocrati/dittatori nascosti che fanno dire a qualcuno che conta (con il patrocinio del calabrone senza ali di porta a porta) l'IMU sulla prima casa non si paga più, quando ci lasci la TASI.

Come sempre disponibile a qualsiasi chiarimento, preciso che le mie analisi non hanno rigore scientifico ma puntuali riscontri oggettivi.

Francesco Caizzone

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