Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

GIOIOSA MAREA: ECCO PERCHÉ LO SVINCOLO SI PUÒ FARE

Il premier Renzi, in Sicilia, ha rassicurato: "I Patti per il Sud non sono libri dei sogni, o cambiali aperte. Sono fondi su cui le Regioni possono contare. Il 'Patto per la Sicilia’ vale circa 12 miliardi, 2,5 mld nel biennio 2016-17. L’asse stradale ha valenza regionale in quanto è la spina di collegamento tra la Sicilia occidentale e la Sicilia orientale. Non 3 milioni per la SS 113 di Capo Skino, ma quanto occorre per realizzare lo svincolo autostradale a Gioiosa Marea

Gioiosa Marea (Me), 03/05/2016 – “È ora di finirla con questa telenovela”. È lo sfogo del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, dopo la riunione della Presidenza del Consiglio, che ha preceduto la firma dei Patti per Catania e Messina, avvenuta il 30 aprile scorso. Il riferimento è alla particolare situazione delle città metropolitane della Regione Siciliana, per le quali il sindaco della Città Metropolitana “non risulta ufficialmente legittimato a rappresentare i territori metropolitani". Un guazzabuglio che è una spia del caos che regna in Sicilia sulla riforma degli enti di vasta area, impugnata dal Governo Renzi, anche se Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, sindaci di Palermo e Catania, hanno fatto presente di avere le carte in regola per firmare in qualità di "autorità urbane".

“I patti delle città metropolitane di Catania, Messina e Palermo – ha detto il presidente Crocetta – li abbiamo sostenuti, abbiamo partecipato alla loro elaborazione, volevamo che si chiudesse prima del Patto per il Sud la programmazione per le città metropolitane, con una serie di interventi a favore di comuni minori e per il dissesto idrogeologico. Non c'è pertanto alcun ostacolo che fermino i sindaci metropolitani. Se si ritiene insufficiente quella firma ci sono i commissari delle città metropolitane che a tutti gli effetti rappresentano gli enti. Altrimenti posso firmare anch'io che rappresento tutti”, ha detto il presidente Crocetta.

E il premier Renzi, venuto in Sicilia, lo scorso 30 aprile, ha rassicurato: "I patti per il Sud che stiamo firmando settimana dopo settimana non sono libri dei sogni, o cambiali aperte. Sono fondi e investimenti su cui le regioni e le città possono contare. Soldi che andranno su singole opere che, quindi, sono sottoposte al vaglio e alla verifica non solo delle amministrazioni, ma di tutti i cittadini, con cronoprogrammi chiari, trasparenti, verificabili". Così, in un'intervista al Giornale di Sicilia, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Il Patto per lo sviluppo della città di Catania è stato firmato il 30 aprile dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal sindaco del capoluogo etneo Enzo Bianco. La consistenza finanziaria complessiva del patto ammonta a 740 milioni di euro, spendibili fino al 2020 tra finanziamenti già individuati e aggiuntivi.

Firmato il 30 aprile anche il Patto per Palermo: 800 milioni per la manutenzione delle strade siciliane. E “il Patto di Palermo prevede degli impegni scritti e se uno sbaglia deve spiegare perché sbaglia. Non lo abbiamo proposto solo a Palermo, ma anche a Catania e alla Regione siciliana, nel patto che firmeremo nelle prossime settimane”. ha ammonito Renzi.
“Nella prossima settimana – ha assicurato ancora il premier Renzi – firmeremo il 'patto per la Sicilia’ che vale circa 12 miliardi, 2,5 mld nel biennio 2016-17”.

Ma tornando al Patto per lo Sviluppo della Città di Palermo che prevede “attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio”, c’è una buona notizia da sottolineare, essendo Palermo Città capoluogo: che tra le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento, concordate tra la presidenza del Consiglio dei Ministri e la Città di Palermo, è scritto che “gli interventi rientranti in questo settore strategico hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità urbana ed i collegamenti con le aree interne (è vero, ndr). Ma è pure scritto che “l’asse stradale ha valenza metropolitana e regionale, in quanto è la spina di collegamento tra la Sicilia occidentale (provincia di Trapani) e la Sicilia settentrionale ed orientale, essendo l’asse viario di collegamento ad alta capacità tra le autostrade Palermo - Catania (A19), Palermo - Messina (A20) e Palermo - Trapani (A29). E nella stessa delibera sono considerati “settore strategico" gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico.

Non 3 milioni per la SS 113 di Capo Skino, franata in più punti, dunque, ma quanto occorre per realizzare lo svincolo autostradale a Gioiosa Marea, facente parte delle opere di riqualificazione e completamento “dell’asse stradale regionale, in quanto è la spina di collegamento tra la Sicilia occidentale e la Sicilia settentrionale ed orientale, essendo l’asse viario di collegamento ad alta capacità tra le autostrade Palermo - Catania (A19) e Palermo - Messina (A20)".

E Gioiosa Marea fa parte della Sicilia settentrionale ed orientale, con tutto quel comprensorio che dalla paralisi ‘secolare’ della SS 113, che continua a franare, subisce un danno che non è solo gioiosano ma nazionale.

Domenico Molica Colella

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