Aeroporti Sicilia: Gesap e Comiso, polemiche e vecchi merletti

Aeroporti, Colombino (Legea Cisal): “Giù le mani da Palermo, Gesap non va svenduta”.  Aeroporto di Comiso, Pellegrino: "Italia Viva distratta, governo Schifani lavora con impegno a creazione area Cargo" Palermo, 17 marzo 2024 – “In una Sicilia ostaggio di mille emergenze, dalla siccità alla disoccupazione, il governatore Renato Schifani sembra avere un solo chiodo fisso: vendere la Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, col benestare di chi, invece, dovrebbe difendere gli interessi dell’azienda. Una scelta che, come diciamo da tempo, è fuori da ogni logica, dal momento che Gesap, quasi totalmente pubblica, macina utili e record di passeggeri e sta, con ammirevole sforzo, provando a tornare ai livelli pre-pandemici. A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo”. Lo afferma Gianluca Colombino, segretario generale di Legea Cisal, sindacato più rappresentativo nello scalo di Punta Raisi. “Anziché immaginare improbabili

IL RE TORNERA' IN ITALIA, LA REPUBBLICA E' IN AGONIA: MONARCHICI PER IL 'NO'

E' l'articolo di Claudio Torre su Il GiornaLE di oggi, 29 maggio 2016, dal titolo "L'Unione monarchica: "Tra dieci anni tornerà il Re". Nella sala dell'Hotel Massimo d'Azeglio di Roma si sono radunati i monarchici a 70 anni dal referendum su monarchia e Repubblica
Roma, 29/05/2016 - "Alessandro Sacchi, presidente dell’Unione monarchica italiana ha le idee chiare e pensa già ad un ritorno della Casa Reale sul Colle", scrive Claudio Torre su Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, schieratosi per il Sì al referendum di ottobre. "È nei fatti che la Repubblica è in agonia. Per questo dovranno trovare una soluzione che accomuni tutti. E qui si può riproporre lo stesso percorso del Risorgimento, con una guida morale terza e imparziale...", afferma il presidente dell’Unione monarchica italiana . Poi pensa ai Savoia e cita anche Padre Pio: "Non lo dico io, lo dice Padre Pio (il santo, in una profezia, avrebbe predetto il ritorno del Re in Italia, ndr). Lo dice uno più autorevole di me…". Poi arriva una sorta di profezia: "Tra dieci anni tornerà la monarchia".

E su Il Tempo, sullo stesso argomento scrive Antonio Rapisarda: "Il Re tra 10 anni sul trono al Quirinale". La previsione del presidente dell’Unione monarchica italiana: "Repubblica in agonia. No al referendum, i Savoia torneranno": «A 70 anni dal referendum, i monarchici riemergono dalle catacombe e tornano a dire la loro - scrive su Il Tempo di oggi 29 maggio 2016, Antonio Rapisarda. - A partire dal no al referendum costituzionale promosso dal governo Renzi, la cui riforma delle istituzioni da queste parti è considerata pericolosa «perché stravolge la Carta e annichilisce il Senato».

Hotel Massimo D’Azeglio, sala gremita. In sala – tra un «W il Re, W l’Italia», i banchetti con i libri e tanti nastrini reali azzurri come spilletta – la celebrità è il principe Aimone di Savoia-Aosta, attuale amministratore delegato della Pirelli in Russia e figlio di Amedeo di Savoia erede al trono sostenuto dall’Umi, di cui ha portato il saluto, che ha ricordato «l’attaccamento della famiglia all’Unione monarchica». Tra i politici presenti vi erano l’ex ministro Giulio Terzi di Sant’Agata, Daniele Capezzone, Cinzia Bonfrisco («È stata sprecata un’occasione», ci spiega riguardo la mancata revisione dell’articolo 139 della Costituzione) e Maurizio Gasparri , mentre tra i relatori - sotto il busto vigile di Vittorio Emanuele II – è l’ex senatore di An Giuseppe Basini, luminare dell’astrofisica, ad attaccare le riforme-pasticcio di Renzi citando Thomas Jefferson, il teorico della costituzione come «vincolo del potere», che «non avrebbe mai avallato né le forzature viste all’epoca del referendum, con l’anticipo della data per impedire il voto dei prigionieri di guerra e la proclamazione dei risultati fatta al posto della Cassazione per non far discutere i ricorsi, né quelle più recenti del 2016, col tentativo di Renzi di creare una sola camera e asservita al governo e composta in gran parte da nominati».

Ma è la revisione dell’articolo 139 della Costituzione - quello che recita «La forma repubblicana dello Stato non può essere oggetto di revisione costituzionale» - la cosa che qui sta politicamente più a cuore: «Libereremo tutti i tabù – spiega Sacchi a Il Tempo - A partire dall’abrogazione dell’articolo 139, tramite l’articolo 138: è intollerabile che in una democrazia parlamentare ci sia una così forte soppressione della volontà popolare». Anche perché, a proposito di volontà popolare, per i monarchici oggi c’è un pericolo da scongiurare.

E che il ritorno delle teste coronate al vertice del Paese non sia una boutade il leader dei monarchici lo spiega così: «È nei fatti che la Repubblica è in agonia. Per questo dovranno trovare una soluzione che accomuni tutti. E qui si può riproporre lo stesso percorso del Risorgimento, con una guida morale terza e imparziale...». Per caso si pensa a uno dei Savoia presente in sala? «Non lo dico io, lo dice Padre Pio (il santo, in una profezia, avrebbe predetto il ritorno del Re in Italia, ndr). Lo dice uno più autorevole di me…». Lui ciò lo ribadisce ridendo, ma non troppo, conslude Antonio Rapisarda

Commenti