Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

REFERENDUM COSTITUZIONALE: DA BERSANI A INGROIA GUAI A CHI TOCCA I PARTIGIANI (E LA COSTITUZIONE)

A Piazzapulita, su LA7, Pierluigi Bersani ha messo bene in chiaro i suoi punti di vista sul Referendum Costituzionale, sulle dichiarazioni 'partigiane' della ministra Boschi, e sulla personalizzazione del referendum da parte del premier Renzi. Su Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2011 Antonio Ingroia così parlava: “Sono un partigiano della Costituzione. Fra chi difende la Carta e chi ogni giorno cerca di violarla, violentarla, stravolgerla, so da che parte stare"
24/05/2016 - Intervenendo (con una intervista), ieri sera, alla trasmissione di Corrado Formigli, Piazzapulita su LA7, Pierluigi Bersani ha messo bene in chiaro i suoi punti di vista sul Referendum Costituzionale, sulle dichiarazioni 'partigiane' della ministra Maria Elena Boschi, e sulla personalizzazione del referendum da parte del premier Matteo Renzi e della stessa ministra delle Riforme. Giù le mani dalla Costituzione, dai partigiani, dalla democrazia interna al Pd e dal Paese. E' questa, in sostanza, la posizione di Pierluigi Bersani, già leader del Partito Democratico.

“La ministra parla come i fascisti: frasi miserabili”, ha detto Diego Novelli in una intervista a Il Fatto Quotidiano di ieri 23 maggio 2016. Il presidente onorario dell’Associazione Partigiani di Torino: “Offende la storia di migliaia di persone. Renzi fermi questa deriva”. Così titola Il Fatto Quotidiano in un articolo di Carlo Di Foggia: "Per una persona normale è semplicemente angosciante sentire queste frasi”. Diego Novelli, classe 1931, ex sindaco di Torino e deputato del Pci, ex giornalista de l’Unità e oggi presidente provinciale onorario dell’Anpi fa un lungo respiro prima di commentare l’ultima uscita di Maria Elena Boschi.

E sempre su Il Fatto Quotidiano (di oggi, 24 maggio 2016), Fabrizio d’Esposito titola: "Berlinguer, Ingrao, Iotti. I renziani e l’abuso furbetto della Storia". Da padri del Pci a santini per il Sì, ma non sarebbero mai stati con Napolitano".
"A smascherare la volgarità del renzismo è stata con antica eleganza Celeste Ingrao, figlia di Pietro: “Sono una convinta sostenitrice del No alla pseudoriforma renziana della Costituzione. Non ho però mai nemmeno pensato di utilizzare l’immagine di mio padre per sostenere le mie ragioni. Mi sembrerebbe una grave mancanza di rispetto verso chi non c’è più...".

Ancora, su Il Fatto Quotidiano di oggi, 24 maggio 2016: "L’Anpi, quella “vera”: in 110 congressi solo 25 volevano il Sì. Tutti contro i partigiani: ma la discussione va avanti da mesi e i risultati, da Nord a Sud, sono sempre gli stessi. Travolti da un insolito destino nella campagna referendaria di ottobre, i partigiani italiani fronteggiano nel fortino di via degli Scipioni un assalto mediatico un filino anacronistico. Nella sede nazionale dell’Anpi – quartiere Prati, centro di Roma – lunedì pomeriggio il telefono squilla in continuazione. Le troupe dei tg inquadrano i cimeli di anni di battaglie. […]".

Ed è sempre su Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2011 che facciamo un passo indietro di alcuni anni (circa cinque) per ritrovare l'articolo dal titolo "Ingroia: “Sono un partigiano della Costituzione”. Il sostituto procuratore della Repubblica di Palermo (oggi ex e semplice avvocato) interviene al congresso dei Comunisti italiani: "Fra chi difende la Carta e chi ogni giorno cerca di violarla, violentarla, stravolgerla, so da che parte stare". Ma dalla maggioranza arriva un coro di critiche. Gasparri chiede l'intervento del Parlamento. Stracquadanio: "Il Csm intervenga".
Sembrerebbe una faccenda vecchia di 5 anni ed invece è attuale di questi giorni, quella dell'indipendenza della magistratura, della inopportunità di intervenire apertamente su questioni politiche come quella del Referendum Costituzionale.

Ma ecco cosa si legge nell'articolo del 30 ottobre 2011 su Il Fatto Quotidiano: ”Un magistrato deve essere imparziale quando esercita le sue funzioni – e non sempre certa magistratura che frequenta troppo certi salotti e certe stanze del potere lo è – ma io confesso, non mi sento del tutto imparziale, anzi, mi sento partigiano. Partigiano non solo perché sono socio onorario dell’Anpi, ma sopratutto perché sono un partigiano della Costituzione. E fra chi difende la Costituzione e chi quotidianamente cerca di violarla, violentarla, stravolgerla, so da che parte stare”.

Antonio Ingroia, sostituto procuratore della Repubblica di Palermo, si “confessa” intervenendo questa mattina a Rimini al sesto congresso del partito dei Comunisti italiani. “Ho accettato l’invito di Oliviero Diliberto pur prevedendo le polemiche che potrebbero investirmi per il solo fatto di essere qui – ha esordito il magistrato di Palermo dal palco dell’assise del Pdci – ma io ho giurato sulla Costituzione democratica, la difendo e sempre la difenderò anche a costo di essere investito dalle polemiche”.

E infatti le polemiche non hanno tardato ad arrivare. […]

"Il Congresso del PdCI ringrazia il dott. Ingroia del suo magnifico lavoro”. Subito dopo è la volta del segretario nazionale (riconfermato) Oliviero Diliberto: ”Onorati di avere ricevuto la visita di un magistrato quale Antonio Ingroia in prima fila nella battaglia contro la mafia, che nel suo saluto al Congresso ha ricordato la fedeltà alla Costituzione che tutti i giorni la destra italiana calpesta – ha detto il segretario ribattendo alle polemiche del Pdl – Gli attacchi scomposti di esponenti dell’attuale maggioranza di destra ne sono riprova eloquente. Sosterremo sempre la battaglia dei giudici in prima fila e ancora una volta ringrazio Antonio Ingroia anche per il suo coraggio, poiché sicuramente era ben conscio che la sua partecipazione a un libero congresso qual era il nostro, ancorchè sacrosanta, avrebbe suscitato le schiumanti reazioni di chi odia i liberi congressi”.

Intanto Anpi e Arci hanno avviato una settimana di raccolta firme in 10 grandi città sul tema: "Italicum e riforma costituzionale, una questione democratica". Questo il titolo di una manifesto con cui ANPI e ARCI lanciano, in dieci grandi città, nella settimana che va dal 22 al 29 maggio, una grande iniziativa di raccolta delle firme sul referendum abrogativo della legge elettorale ‘Italicum' e sulle Riforme Costituzionali.

"All'appuntamento referendario chiameremo tutte le cittadine e i cittadini ad esprimere il proprio dissenso verso una legge elettorale che umilia la loro rappresentanza in Parlamento e verso una riforma della Costituzione che stravolge il bilanciamento dei poteri riducendo gli spazi di democrazia".

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