Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

ELEZIONI 2016, I VERI RISULTATI: LA PERCENTUALE È MOLTO DIVERSA DA QUELLA CHE CI PROPINANO I MEDIA

Inchiesta del dr. Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.
06/06/2016 - Nelle elezioni, nel valutare correttamente i risultati effettivi della singola lista, bisogna tener conto: del numero degli aventi diritto al voto,
meno il numero di chi non ha votato,
meno il numero delle schede bianche,
meno il numero delle schede nulle, che spesso contengono imprecazioni,
meno il voto di protesta dato al Movimento Cinque Stelle o altri movimenti di protesta.
Il numero così ottenuto è la base su cui calcolare la percentuale di voti ottenuta, che è molto diversa da quella che ci propinano i media e certo, tale cifra, non è indicativa di rappresentanza democratica.
Nelle elezioni, nel valutare correttamente i risultati effettivi del singolo/a candidato/a, bisogna tener conto del voto di preferenza:
Ad ogni candidato/a, in virtù della doppia preferenza di genere e del voto disgiunto, gli verranno assegnati voti effettivamente non ricevuti personalmente, ma frutto di accordi tra candidati di sesso diverso (spesso con più candidati, tradendone la reciprocità). In questo caso un candidato inetto e malvisto, in virtù dell’italica furbizia, può essere plebiscitariamente votato, ma con voti non suoi. Questo in sfregio alla democrazia.

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