Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FICARRA: IL RESOCONTO DELLA SEDUTA CONSILIARE DI INSEDIAMENTO

Mercoledì 22 giugno si è insediato il Consiglio comunale di Ficarra presieduto per i primi punti all’ordine del giorno dal consigliere anziano Basilio Ridolfo fino all’elezione del nuovo Presidente, il Consigliere Giuseppe Marchese, eletto con i soli voti della maggioranza e con l’astensione della minoranza: l’esito della votazione ha visto 6 voti favorevoli per Marchese e 4 schede bianche
23/06/2016 - Successivamente si è proceduto all’elezione del Vice presidente ma, contrariamente a quanto fatto in passato dai precedenti consigli e interrompendo una prassi ormai consolidata, la maggioranza non ha ritenuto di doler offrire la vice presidenza alla compagine di minoranza. In verità, vi erano stati contatti informali con i quali era stata offerta la carica al gruppo di minoranza ma lo stesso aveva fatto trapelare l’intenzione di non volerla accettare; il problema comunque non si è posto in quanto l’offerta non è stata riproposta in aula ed è stato eletto il consigliere Giuseppe Campo con 6 voti favorevoli e 4 schede bianche.

Dopo l’elezione dei componenti della commissione elettorale e di quelli per la formazione degli elenchi per la nomina dei giudici popolari, si è proceduto con la nomina dei componenti del consiglio dell’Unione dei Comuni Terra di Lancia della quale fanno parte i Comuni di Ficarra e Brolo: per la minoranza sono stati eletti i consiglieri Ravì e Francesco Marchese, mentre per la maggioranza Campo, Russo, Faranda e Pirrone.

Successivamente il Sindaco ha provveduto ad illustrare le deleghe assessoriali secondo quanto già fatto in occasione dell’insediamento della giunta avvenuto nei giorni scorsi; il Sindaco, così come il Presidente del consiglio neo eletto, hanno chiesto la collaborazione e l’esercizio del potere di stimolo e proposta da parte del l’intero Consiglio.
Quindi ha preso la parola il Consigliere Sebastiano Ravì il quale ha rappresentato di parlare a nome del gruppo di minoranza che ha ritenuto di indicarlo quale capo gruppo anche per dare un segnale e prendere posizione riguardo all’attacco personale che lo stesso ha ricevuto durante la campagna elettorale da parte dell’ex sindaco.
Per la maggioranza, invece, è stato indicato quale capo gruppo il consigliere Alessandra Pirrone.
Il capo gruppo di minoranza Ravì ha quindi esordito dichiarando che il gruppo di opposizione rinuncerà al gettone di presenza e che provvederà a costituire un fondo nel quale confluiranno le somme non percepite che saranno utilizzate per la manutenzione ordinaria delle strade comunali; stessa rinunzia non è giunta dai consiglieri di maggioranza e neanche dal neo Presidente del Consiglio il quale, in questa sede, non ha rinunziato neppure all’indennità di carica, a differenza di quanto fatto da tutti i precedenti Presidenti del Consiglio comunale di Ficarra che non hanno percepito l’indennità di carica. Neppure la giunta, sul punto, ha manifestato intenzione di autolimitare i compensi, come precedentemente fatto dalla vecchia giunta.

Ravì ha poi esposto alla numerosissima platea che il gruppo di minoranza non raccoglierà l’invito a collaborare con l’Amministrazione per una serie di ragioni in base alle quali ha quindi rilevato che, sebbene dalle urne la minoranza abbia ricevuto circa il 46% dei consensi, la nuova legge elettorale rende superfluo l’apporto collaborativo della stessa stante il rapporto di 7 consiglieri a 3 rispettivamente per maggioranza e minoranza; ha però tenuto a rivendicare il ruolo collaborativo tenuto nell’esclusivo interesse del paese nella passata legislatura e che tale condotta, anche alla luce dei successivi accadimenti, non verrà replicata a scatola chiusa anche perché il mandato ricevuto dai numerosi cittadini non lo prevede, così come non lo vuole l’ampio movimento popolare che si è coagulato attorno il progetto politico rappresentato dal gruppo Insieme per Ficarra e che si è addirittura consolidato ed allargato all’esito del voto, nonostante la sconfitta, seppur di misura, elettorale. Ha, infine, giustificato la scelta di non collaborare con l’amministrazione anche perché ciò non sarebbe corretto nei confronti degli elettori che vedrebbero contrastare un progetto amministrativo in campagna elettorale per poi vedere messa da parte la profonda divergenza politica ed avviare una collaborazione con gli avversari, ingiustificata ed incomprensibile.
Si è poi passati all’approvazione dello studio per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base del centro storico di Ficarra.

Sul punto ha relazionato il neo assessore Cappotto il quale ha illustrato l’alta valenza scientifica del progetto portato avanti dagli uffici comunali con i docenti del dipartimento di Architettura dell’università di Firenze che ha restituito un ottimo lavoro, rappresentato anche dall’edizione di un libro, idoneo anche a rispondere al dettato della recente Legge Regionale 13/2015; per tale motivo, ha continuato Cappotto, l’approvazione del progetto sottoposto al consiglio rappresenta la prima delibera in materia della provincia di Messina.

Sul punto è intervenuto per la minoranza il Capo gruppo Ravì il quale ha rilevato la pregevolezza dello studio dal punto di vista scientifico ma ha posto l’attenzione sul dato economico. Sebbene in campagna elettorale l’ex sindaco abbia illustrato il progetto rappresentandone il “costo zero”, la minoranza ha rilevato la falsità dell’informazione e posto l’attenzione sul costo certo di 49.000 euro quale compenso corrisposto dal Comune all’Università fiorentina nonché sul costo, ancora incerto e che sarà verificato prossimamente da parte del gruppo consiliare, che il comune dovrà sostenere per pagare ben 8 anni di spese di vitto e alloggio di docenti, collaboratori e studenti dell’Università di Firenze.
La minoranza ha quindi sostenuto che si sarebbe potuto predisporre il medesimo studio, con risultati più o meno simili, destinando le ingenti risorse spese alla redazione del PRG ormai scaduto e prevedendo all’interno di questo i medesimi strumenti forniti dallo studio.

Ha replicato, per la maggioranza, il consigliere Basilio Ridolfo il quale ha posto l’attenzione sulla valenza scientifica dell’opera e sulla irrisorietà dei costi rispetto all’importanza dello studio; stesso tenore ha avuto il successivo intervento dell’assessore Cappotto, a cui è seguita le replica della minoranza consistita nel rilevare che se il Comune versa in evidenti e dichiarate difficoltà economiche per le quali non è possibile trovare neppure somme minime per la manutenzione ordinaria, ad esempio, delle strade comunali, risulta contraddittorio indicare come “irrisorie” somme che potrebbero aggirarsi intorno ai 70.000 euro se non maggiori, rilevando altresì che la valutazione dei costi deve comunque essere subordinata ai benefici che dall’opera il comune ed i cittadini riceveranno; ha quindi concluso per l’inopportunità, dato il momento storico, della spendita di tali ingenti somme per quel progetto.



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