Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

REFERENDUM ABROGATIVO DELL’ITALICUM: NO ALLE “RIFORME COSTITUZIONALI” DELL’AUTORITARIO RENZUSCONI

Lo Stato Italiano diventi antifascista come emerge da tutta la Costituzione. Tutte le cittadine e i cittadini sono chiamati ad esprimere il proprio dissenso verso una legge elettorale che umilia la loro rappresentanza in Parlamento

L’Aquila, 11/06/2016 - La Festa della Repubblica Italiana il 2 Giugno (1946-2016), è nella Resistenza e nella volontà di riscatto del Popolo la matrice della Costituzione Repubblicana che abbiamo il dovere di custodire, applicare e insegnare: 70 anni di Repubblica, Libertà, Democrazia, Famiglia e Sovranità. La Costituzione Italiana è il frutto migliore della Resistenza. Verso il Referendum abrogativo della legge elettorale “Italicum” e il NO alle “riforme costituzionali” dell’autoritario governo Renzusconi. Lo Stato Italiano diventi antifascista come emerge da tutta la Costituzione. Tutte le cittadine e i cittadini sono chiamati ad esprimere il proprio dissenso verso una legge elettorale che umilia la loro rappresentanza in Parlamento e verso una controriforma della Costituzione che stravolge il bilanciamento dei poteri riducendo gli spazi di Democrazia e Libertà. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia intende eliminare del tutto la legge di “riforma del Senato” e modificare, nella sostanza, la legge elettorale Italicum. Presentata al 16.mo Congresso un’Anpi in buona salute, con un numero di iscritti rilevante (oltre 124.000, con l’aggiunta di quasi 900 tessere di “amici” dell’Anpi). Un dato fortemente superiore non solo a quello di altre associazioni, ma perfino dei partiti che ancora restano sulla scena. “La Memoria non è un accessorio di scarso valore – dichiara il Presidente della Repubblica Italiana – né un freno all’innovazione. È, invece, un bene costitutivo di ogni comunità e antidoto contro il ripetersi di avventure di stampo neonazista e neofascista. Nella scelta della Repubblica il 2 Giugno del 1946 e nei princìpi della Costituzione si è rispecchiata la voglia di riscatto del Paese, avvilito dalla dittatura e dalla guerra e soggiogato dagli occupanti”.

Nell’Anno Domini 2016 si concentrano ben quattro anniversari: la Repubblica Italiana, il voto alle donne, la nascita della Costituente e, in Germania, il Processo di Norimberga. È un miracolo che appena un anno dopo la Liberazione, si potessero in un solo anno, condensare quattro eventi decisivi per la futura vita del Paese e dell’Europa. Il tema del XVI Congresso Nazionale dell’Anpi, “Con i valori della Resistenza e della Costituzione verso un futuro democratico e antifascista”, pone la classica pietra tombale sulle controriforme incostituzionali del governo Renzusconi alias Renzi. La Relazione politica del Presidente Carlo Smuraglia non lascia spazio a fraintendimenti ideologici di sorta. La Costituzione vigente non assicura già l’innovazione, la ricerca, l’accesso ai servizi, a più snelle procedure e più semplici adempimenti, scoraggiando dannose frammentazioni di compiti e funzioni, sovrapposizioni di competenze e inefficienze nell’utilizzo delle risorse pubbliche?

La Carta costituzionale non favorisce già in ogni modo la cooperazione fra istituzioni, contribuendo a superare situazioni di stallo, contrasti e divaricazioni di interessi pubblici, contrastando la dialettica sterile che ritarda e spesso vanifica la decisione finale? La Costituzione non si fa carico già in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini per garantire l’effettivo esercizio dei loro diritti, per contrastare le mafie, il degrado urbano nelle aree metropolitane e nei comuni più piccoli, la corruzione, le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, il disagio dei più giovani e dei più anziani? Non è forse già utile, la Carta costituzionale, per favorire l’azione di supporto alle scuole nelle iniziative, anche fuori dall’orario di lezione, di contrasto all’abbandono scolastico e alla esclusione sociale; per garantire l’efficacia e la credibilità dell’azione pubblica fondata sul rispetto della legalità, sull’etica del servizio e sulla trasparenza; per contrastare ogni tentativo di asservire uffici e istituzioni a interessi personali, favoritismi e malaffare;

per prevenire e punire fenomeni corruttivi e di condizionamento criminale nei contratti pubblici, a salvaguardia della realizzazione delle opere e della occupazione; nella gestione dei continui flussi di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà, ripudiando la guerra, i muri, gli scudi missilistici, le barriere e le armi di distruzione di massa (nucleari, biologiche e chimiche) come mezzi di risoluzione delle controversie internazionali, nelle attività di primo soccorso e di assistenza, nel garantire condizioni generali di sicurezza e di rispetto della dignità umana, per favorire la sistemazione più adeguata nelle diverse realtà, per l’accoglienza, l’inclusione e l’inserimento dei profughi anche in progetti di utilità sociale; per l’affermazione dei princìpi di libertà nella sicurezza e la coesione delle nostre comunità, per il buon funzionamento della macchina pubblica a garanzia dei servizi essenziali, per far vivere nel quotidiano i princìpi e i valori che sono alla base del Patto di Cittadinanza Repubblicana?

In Italia non c’è più posto per qualsiasi forma di autoritarismo e tanto meno di sudditanza! Schierarsi in difesa della Costituzione Italiana è un dovere patriottico. Dopo il Referendum, qualunque ne sia l’esito, la Costituzione della Repubblica italiana continuerà ad essere il Patto Fondamentale che legherà tutti gli italiani, al di là di ogni differenza di orientamento politico? Ma come potrà continuare ad esserlo, in caso di approvazione della controriforma, se essa dovesse essere considerata, da una cospicua maggioranza di italiani, un testo contrario ai valori della Resistenza, della Democrazia e della Libertà? E non ci sarebbe il rischio che anche quelli che abbiano votato “Sì” siano portati a considerare la nuova Costituzione più come “cosa propria”, anziché di tutti gli italiani? In tal caso, ognuno per sé? Allora, firma per l’Italia‬ libera, indipendente e sovrana. Firma per la Costituzione della Repubblica. Fai il Patriota! Firma Day l’11 e il 12 Giugno 2016 nei Comuni e nelle piazze d’Italia. Firma! Perchè la Storia non dimentica! “Make Italy Great Again”. Dio benedica l’Italia! Viva le Forze Armate fedeli alla Costituzione, viva la Repubblica, viva l’Italia!
Nicola Facciolini

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