Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

M5S: “ SOTTRATTI ALL''ISOLA NEL SILENZIO GENERALE OLTRE 7 MILIARDI”

I deputati all'Ars Cappello e Tancredi: “Bocciati tutti i nostri emendamenti con la colpevole complicità dei deputati siciliani alla Camera e della stampa silente”
Palermo 19 luglio 2016 - “La Commissione Bilancio della Camera approva scippo di oltre 7 miliardi di euro l'anno per la Sicilia. Dal 2000 ad oggi la nostra isola si è vista soffiare oltre 100 miliardi di euro, come se ogni cittadino siciliano avesse perso 20 mila euro dal proprio conto in banca”. A dichiararlo sono i deputati M5S all'Ars Francesco Cappello e Sergio Tancredi che palesano tali dati dopo la bocciatura degli emendamenti M5S in Commissione Bilancio alla Camera sul decreto Enti Locali. “I siciliani – denunciano i parlamentari regionali - dovrebbero chiedersi se, oltre Alessio Villarosa e tutta la squadra dei nostri deputati e senatori, ci siano altri siciliani disposti a difendere il loro futuro”.

Il gruppo M5S all'Ars aveva sostenuto l'approvazione della mozione con la quale si chiedeva al governatore Crocetta di cancellare intese che prevedessero la rinuncia, da parte della Regione, ai ricorsi presentati alla Consulta. “I siciliani – proseguono i portavoce - dovrebbero capire che votare un siciliano di un partito ed in particolare di questa maggioranza è come votare il carnefice che eseguirà la pena capitale come ringraziamento per essere stato votato. E così lo Stato tratterrà i soldi delle tasse dei siciliani mentre le regioni del nord ringraziano per il ghiotto regalo. I siciliani sopportano già il carico ambientale del 40% dell’intera capacità di raffinazione nazionale degli idrocarburi, il tutto assolutamente in sordina grazie anche ad una stampa nazionale silente. Eppure, devono subire la beffa del mancato trasferimento di circa 1,2 miliardi di euro di accise.

Chiedere alla Regione di recuperarli attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione (ex Fas) significa calpestare i principi in materia di investimenti pubblici e l’articolo 119 della Costituzione”. I numeri M5S sono supportati anche dalla Corte dei Conti. Secondo i magistrati contabili infatti questa situazione è destinata a permanere e ‘ciò suscita dubbi sulla sostenibilità del debito, sul futuro delle giovani generazioni, già gravate da ingenti mutui, e sullo sviluppo stesso della Sicilia’ - avevano sottolineato. “I partiti che hanno distrutto la nostra Isola devono andare a casa – chiudono i portavoce Cinquestelle –. Alle elezioni dell’anno prossimo i siciliani sapranno riconoscere chi li ha presi in giro per decenni”.


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