Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

OPERAZIONE TRIADE TORTORICI, IL MASSIMO SFORZO PER AGGREDIRE I PATRIMONI DEI BOSS

Droga: Lumia (Pd), Operazione Triade, congratulazioni ai Carabinieri e alla Procura di Messina

S.Agata M.llo, 20 luglio 2016 – Stamattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito 21 ordini di custodia cautelare emessi dal gip Daniela Urbani su richiesta dei sostituti procuratori della DDA Liliana Todaro e Fabrizio Monaco per vari reati tra i quali associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi da fuoco. L'operazione, che coinvolge anche le famiglie mafiose dei barcellonesi e dei milazzesi, conferma la leadership del clan di Tortorici nella coltivazione di sostanze stupefacenti a tal punto che ne garantivano i rifornimenti su tutta la fascia tirrenica. Le armi sembra servissero sia per la difesa nella guerra tra clan che per intimidazioni sul territorio ma attendiamo anche di capire se queste armi sono servite ad altro visto che dalle intercettazioni sembra essere emersa la volontà dei clan di scambiarsi azioni di fuoco sui territori.
È arrivato il momento di fare squadra e liberare definitivamente il territorio e la Sicilia dalla egemonia mafiosa e ciò va fatto anche evitando negazionismi e chiacchiere inutili sulla mafiosità o meno di un territorio.

La Sicilia e i Nebrodi non sono certamente Mafia ma occorre essere chiari su una cosa: a nessuno è stato disposto dal medico di fare l'amministratore, se però si accetta di farlo la prima cosa che occorre fare è creare Sviluppo e Legalità altrimenti se non ci si ritiene all'altezza esiste un istituto che chiamasi dimissioni. È questo che noi abbiamo fatto in questi ultimi anni sui Nebrodi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: incremento turistico mai visto e lotta alla mafia e alla criminalità altrettanto forte.
Questa è la società civile per la quale vale la pena spendersi facendo gli amministratori e a volte toccando affari milionari di cosa nostra che poi la porta a reagire.

Ecco questo significa dire che "lo Stato c'è" ed ecco perché ringrazio l'Arma dei Carabinieri e la Magistratura che ci aiutano, con operazioni come questa, a ricordarci che di questo Stato che dimostra di essere presente ci si può certamente fidare, conclude Antoci.
“Congratulazioni ai Carabinieri e alla Procura antimafia di Messina per l’operazione antidroga Triade, che contribuisce a fare pulizia nel territorio dei Nebrodi. Anche questa consorteria mafiosa, guidata da Galati Massaro Carmelo, è legata alla famiglia mafiosa dei Batanesi di Bontempo Gino e di suo nipote ed è collegata ai potenti clan di Barcellona e Milazzo”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.

“Quello dei Nebrodi – aggiunge – è un territorio ricco di bellezze e di risorse straordinarie che non può essere mortificato da Cosa nostra, ma che deve diventare sempre più un patrimonio di legalità e sviluppo”. “Ho chiesto – continua Lumia – dopo l'attentato a Giuseppe Antoci la presenza del Reparto Speciale dei Cacciatori. Ringrazio il Comando generale dell'Arma per aver risposto positivamente. In questo modo, in sinergia con la Polizia e la Guardia di Finanza, si potranno colpire Comune per Comune tutte le cosche mafiose nei loro affari più redditizi: dallo sfruttamento dei terreni pubblici al ciclo della carne, dall’agroalimentare alle estorsioni, dal controllo degli appalti alle collusioni politiche ed amministrative e naturalmente alla coltivazione di stupefacenti e al traffico di droga”.

“Ho chiesto inoltre – conclude l’esponente del Pd – il massimo sforzo per aggredire i patrimoni dei boss al fine di confiscarli e destinarli ad un uso produttivo e sociale a vantaggio della legalità e dello sviluppo del territorio. Un lavoro rigoroso che dovrà essere accompagnato dalla collaborazione dei tanti cittadini onesti, giovani, allevatori, agricoltori, artigiani, commercianti … che già operano nei Nebrodi”.

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