Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

ANAAO ASSOMED SICILIA, SPREGEVOLE ATTACCO ALLA CREDIBILITÀ DEL SEGRETARIO REGIONALE

Gravissimo reato, punibile penalmente, che mette in cattiva luce la serietà della sigla sindacale. Spregevole attacco alla credibilità dell’Anaao Assomed Sicilia e del suo segretario Regionale, Pietro Pata. Inviato esposto falso sull’amministrazione dell’ospedale Papardo, a varie Istituzioni pubbliche

Messina, 17/09/2016 - Un esposto denuncia, di circa 18 pagine, palesemente falso, attribuito ad Anaao Assomed Sicilia e al suo segr. Pietro Pata, è stato inviato nei giorni scorsi a numerose Istituzioni (Procura della Repubblica di alcune città siciliane e calabresi, Ministero della Salute, assessorato Sanità, Presidenza VI commissione Legislativa, Procura della Corte dei Conti di Palermo), sull’amministrazione dell’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina.
Su carta intestata artefatta, con il logo della sigla nazionale (e non quello regionale), e con la firma di Pietro Pata definito “segr. provinciale”, quando invece ricopre la carica di segr. regionale dell’Anaao Assomed Sicilia, l’esposto accusa l’inoperosità del suddetto sindacato, attribuendo pesanti accuse mosse all’assessorato regionale alla Salute ed altre Istituzioni.

La segreteria regionale di questo sindacato ha appreso la spiacevole notizia, grazie a una nota che l’ass.re Gucciardi ha inviato all’Anaao Sicilia per “chiedere chiarimenti sulle accuse mosse”.
Si tratta di un vile attentato alla credibilità dell’ANAAO-ASSOMED Sicilia, non solo nella sostanza dell’azione e a maggior ragione in un momento estremamente delicato per la Sanità siciliana.
Nel prendere in modo assoluto le distanze dai contenuti e dalla forma di tale esposto, che non rispecchia in alcun modo lo spirito di questa sigla - con atteggiamento sempre istituzionalmente corretto e critico, laddove occorra – questa sigla sindacale comunica che lunedì 19 settembre, i legali di Anaao Assomed Sicilia presenteranno denuncia/querela contro ignoti, costituendosi parte civile per l’indubbio danno di immagine oltre che per l’assoluta inattendibilità dei contenuti.

“Le recenti polemiche seguite alla presentazione del nuovo assetto dell’emergenza/urgenza della Rete ospedaliera siciliana - sostiene Pietro Pata, segr. reg.le Anaao Sicilia - non possono trovare sponda in “corvi” che vogliono avvelenare il clima di un corretto e civile confronto istituzionale. Invieremo copia della nostra denuncia querela a tutte le Istituzioni interessate, primo fra tutti l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, a discolpa di quanto imputatoci”.
L’ass.re Gucciardi infatti, aveva ricevuto una nota falsamente attribuita alla sigla sindacale e, sempre falsamente firmata al segr. reg.le Pietro Pata. “Non siamo assolutamente gli autori - precisa Pata, nella missiva inviata all’ass.re Gucciardi - ma vittime inconsapevoli di questo criminale dossieraggio”.
L’atto compiuto a danno dell’Anaao Assomed, è un reato punibile penalmente.
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Le sigle sindacali mediche dell’Arnas Garibaldi (Anaao Assomed, Cimo, Cgil, Cisl, Fassid e Uil), venute a conoscenza per mezzo stampa della nuova rete ospedaliera della regione Sicilia, esprimono grande preoccupazione sulle gravi ricadute che, una volta che questa fosse applicata nei fatti, ne deriverebbero sia sui livelli dell'assistenza che sui livelli occupazionali.

La scellerata politica dei tagli lineari ha colpito ancora: dimostrando ancora una volta la propria incompetenza a prendere decisioni indipendenti, la politica siciliana ha scelto di obbedire ciecamente al governo nazionale che, sulla base di un’interpretazione draconiana al punto da apparire punitiva della legge 70, ha falcidiato la sanità pubblica senza prestare la minima attenzione al merito.
Il piano di rimodulazione presentato in tutta segretezza l’8 settembre scorso ai direttori generali, stilato senza il minimo rispetto dei principi della concertazione politica e sindacale, senza aver sentito in merito le parti sociali si abbatte come una scure sui diritti dei cittadini.

I sindacati si sono sempre battuti per un riordino della rete che portasse a una reale razionalizzazione dell’offerta ospedaliera, che non prevedesse licenziamenti ma un’organizzazione virtuosa per garantire al cittadino, in qualsiasi parte della Sicilia e sempre partendo dal merito e dall’esperienza delle varie strutture coinvolte, il diritto alla tutela della propria salute.

Risultano incomprensibili le soppressioni o i declassamenti di unità operative che rappresentano l’eccellenza per le cure o la diagnosi che riguardano migliaia di cittadini che provengono da buona parte della Sicilia. Da domani la popolazione sappia che non potrà usufruire della stessa qualità delle cure non per colpa dei medici ma di burocrati che di medicina non sanno nulla. Per questo motivo ci sentiamo la responsabilità di dovere avvisare la popolazione con tutti i mezzi necessari.

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