La cenere vulcanica dell’Etna può diventare inchiostro per stampante, uno studio lo rivela

La cenere vulcanica dell’Etna può diventare inchiostro per stampante. Dipartimento Scienze Bilogiche, Geologiche, Ambientali, dell’Università di Catania: "Ecco come la cenere vulcanica dell’Etna può diventare inchiostro per stampante. "  Lo studio è stato illustrato al recente Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana, tenutosi a Padova!   20 ott 2025 - “I materiali di scarto possono essere trasformati  in una risorsa. Questa idea mette insieme sostenibilità, innovazione e stampa 3D. In particolare, sono stati utilizzati due scarti molto diversi tra loro: la cenere vulcanica dell’Etna e il vetro provenienti dalla produzione di fibra ottica. Entrambi i materiali sono normalmente destinati alla discarica ma, se opportunamente trattati, posso diventare un inchiostro che può essere utilizzato nelle stampanti 3D. La tecnologia scelta è la Direct Ink Writing che permette di coniugare velocità di...

MAFIA: LUMIA (PD), REPRESSIONE SISTEMATICA MODO MIGLIORE PER IMPEDIRE RIORGANIZZAZIONE

Roma, 04 ottobre 2016 - “Colpire sistematicamente Cosa nostra è la migliore risposta ai tentativi dei boss di riorganizzarsi mandamento dopo mandamento”. Lo scrive il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, sul suo blog (www.giuseppelumia.it), commentando l’operazione che stamani nel palermitano ha portato all’arresto di 16 persone.
“Ci provano sempre – aggiunge – prima il mafioso Gregorio Agrigento, ora l’emergente Ignazio Bruno, entrambi del mandamento di San Giuseppe Jato. Complimenti all’Arma dei Carabinieri del gruppo di Monreale e alla Dda di Palermo, che a poca distanza dalle precedenti operazioni sono tornate a disarticolare l’organizzazione mafiosa nel territorio”.
“Quello di San Giuseppe Jato – spiega Lumia – è un mandamento importante e strategico, dove la presenza della mafia è storica. Qui insiste un coacervo di alleanze con Cosa nostra corleonese e della città di Palermo, con in testa i mandamenti di Pagliarelli, Brancaccio e della Noce, dove hanno sempre agito boss mafiosi di un certo calibro”.
“Cosa nostra – conclude l’esponente del Pd – sa che le estorsioni non sono più un terreno così fertile, non lo trascurano ma pensano di compensarlo con il ritorno agli affari di droga. Ecco perché il controllo del territorio diventa sempre più una sfida decisiva”.

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