Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

PARTINICO: INFERMIERE PESTATO AL PRONTO SOCCORSO, LA NOTA DELLA FSI-USAE

Partinico (PA) 28 novembre – Altro caso di aggressione all’interno degli ospedali siciliani. E’ successo al Pronto soccorso del Civico di Partinico. Sabato sera, infatti, un uomo è andato in escandescenza ed ha aggredito violentemente un infermiere colpendolo ripetutamente al volto procurandogli una frattura scomposta allo zigomo e un'altra all'osso temporale, con una prognosi di trenta giorni. È la notte del 26 novembre quando un paziente non intende aspettare di fare tre prelievi, uno ogni tre ore, come prevede il protocollo nei casi di un presunto cardiopalmo, è andato su tutte le furie e si è scagliato contro l'infermiere ed ha cominciato a colpirlo e le gravi ferite riportate hanno reso necessario il trasferimento all’ospedale Villa Sofia.

“Esprimiamo la massima solidarietà al collega aggredito al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Partinico il 26 novembre, e a tutti i colleghi, più volte coinvolti in questi ultimi anni in fenomeni di aggressioni da parte dell’utenza, nei pronto soccorso, al 118 e nelle psichiatrie, che rischiano spesso la loro incolumità personale per garantire il bene della salute pubblica. Tale vile atto va ad aggiungersi ad altri episodi di violenza negli ospedali italiani a cui, purtroppo, non segue un provvedimento ministeriale adeguato a fronteggiarli”. Sono queste le parole di Calogero Coniglio, coordinatore nazionale Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti e coordinatore regionale Usae Sicilia, Unione Sindacati Autonomi Europei, dopo l’aggressione di un infermiere del Pronto Soccorso del Civico di Partinico. L’uomo è stato arrestato dagli agenti di polizia e dai Carabinieri accorsi subito sul luogo.

“E’ l’ennesimo caso, però, di una lunga serie di aggressioni nei pronto soccorso denunciati dalla Fsi-Usae negli ospedali siciliani, abbiamo stilato un dossier con gli episodi più gravi, una storia, quindi, che si ripete - dichiara Coniglio – questo è un gravissimo caso di inciviltà ed ancora una volta ci ritroviamo a raccontare e denunciare episodi in cui colleghi, armati solo di competenza, serietà e professionalità, si scontrano con l’arroganza e la prepotenza di chi conosce solo il linguaggio della violenza”.

“La nostra organizzazione sindacale in relazione alla aggressioni ospedaliere e alla carenza infermieristica– continua Coniglio – e del personale delle 22 professioni sanitarie, è da 8 anni che lotta. Ha esposto il fenomeno dell’aumento delle aggressioni ospedaliere e la carenza di personale nelle denunce presentate alle 9 Procure siciliane, alle Prefetture, ai sindaci, ha presentato sulle aggressioni e la carenza di personale, quest’ultima anche causa di lunghe lista d’attesa che alimentano le aggressioni, 2 interrogazioni parlamentari alla Camera e al Senato ai Ministri Lorenzin e Alfano, e in audizione in VI commissione regionale sanità all’ARS, continueremo a chiedere alle aziende, ai Prefetti, ai Questori ed gli enti di competenza che si adottino delle misure forti”

“Il personale negli ospedali siciliani si trova quotidianamente a lavorare in condizioni sempre più difficili, stremati dall’eccessivo carico di lavoro e sempre più spesso vittime di violenze verbali e fisiche – conclude Coniglio - e la nostra organizzazione sindacale si batte nei dicasteri competenti contro i tagli alla sanità che minacciano la salute e il diritto alle cure dei quali la Fsi-Usae si è sempre e sempre si porrà a difesa dei cittadini e degli operatori sanitari”.


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