25/01/2017 - “La decisione della Corte di Strasburgo determina una delegittimazione, la prima in ambito territoriale, di una pratica disumana come l’utero in affitto. I nostri valori ritornano finalmente in piedi. I politici italiani che difesero, legittimarono e in taluni casi anche utilizzarono questa barbarie, riconoscano ora che l'utero in affitto é una pratica disumana!”
Questo il commento del Sen. Domenico Scilipoti Isgrò (Forza Italia) subito dopo la sentenza che, ribaltando un pronunciamento della stessa corte del 27 gennaio 2015, ha dato un colpo alle pratiche di utero in affitto affermando che l’Italia non ha violato il diritto di una coppia sposata negando la possibilità di riconoscere come proprio figlio un bambino nato in Russia da madre surrogata.
“Passa il concetto per cui due genitori che non hanno legame biologico con il bambino, non possano chiedere il riconoscimento supportando il fatto che in altri Paesi la pratica dell’utero in affitto è legale. Si rimette al centro quel legame biologico, naturale e cristiano, con la madre che il bambino può sempre rivendicare sotto forma di diritto. La pratica dell’utero in affitto invece, spezza questa possibilità, consegnando all’oblio ogni legame legale con la madre biologica. – ha concluso il Senatore Scilipoti Isgrò – ci auspichiamo che questa sentenza possa fare da deterrente a chi, andando in questi Paesi, si affida a pratiche disumane come l’utero in affitto. Pratiche lontane dal nostro concetto di società civile, forgiata nelle radici dai valori cristiani di rispetto per la vita e per la famiglia.”
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