Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

ATO MESSINA 1, LA FIT CISL CONTESTA IL BANDO PER L’AFFIDAMENTO A SOCIETÀ ESTERNE DELLA RISCOSSIONE DEI CREDITI TIA

Messina, 2 marzo 2017 – La Fit Cisl di Messina esprime il proprio stupore per la intempestività con la quale Ato Me 1 Spa in Liquidazione, a pochi mesi dalle elezioni Comunali, ha ritenuto opportuno di dover pubblicare un bando di gara per l’affidamento, a società esterne, della riscossione dei crediti TIA vantati nei confronti dei cittadini. Appare opportuno, ricordare che il collegio dei liquidatori, su mandato dell’assemblea dei soci, ha licenziato nell’aprile del 2015 i propri dipendenti che avrebbero dovuto continuare a svolgere le attività connesse alla liquidazione, compresa la riscossione dei crediti oggetto dell’affidamento.

Lo stupore sopra manifestato scaturisce dal fatto che, tali licenziamenti non solo sono stati dichiarati illegittimi dal Tribunale di Patti sez. Lavoro, ma anche per il fatto che è stata disattesa l’Ordinanza esecutiva che prevede il reintegro degli stessi lavoratori.

«Soffermandoci sulla questione – sostiene Lillo D’Amico, segretario provinciale Fit Cisl - è naturale chiedersi quali siano i reali motivi che hanno spinto la società d’Ambito in spregio alla normativa regionale, ad effettuare dei licenziamenti illegittimi e intraprende una scelta d’opportunità politica che comporterà inevitabilmente maggiori costi per i cittadini dei Comuni soci, palesando tutti i connotati di una operazione di vecchie logiche elettorali non più tollerabili».
In questa paradossale vicenda, la Fit Cisl evidenzia l’atteggiamento assunto da Ato Me 1 Spa in relazione al transito dei dipendenti presso la SRR Messina Provincia.

«Nell’aprile 2015, in occasione del licenziamento, avevamo diffidato la SRR Messina Provincia, in quel momento senza dotazione organica approvata, a far transitare immediatamente il personale. Nel novembre 2016, la stessa Ato Me 1 non ha riscontrato la richiesta di personale effettuata dalla Srr Messina Provincia in seguito alla approvazione della dotazione organica, già resa esecutiva dal Presidente della Regione. Nel gennaio 2017, Ato Me 1, con una nota, anziché riscontrare la richiesta di personale si preoccupa di porre degli interrogativi sulle reali possibilità e intenzioni della SRR di procedere alla loro assunzione e rendere quindi possibile la salvaguardia di un posto di lavoro tramite il passaggio alla SRR Messina Provincia».

ATO ME 1, oltre a non riscontrare le numerose richieste di atti amministrativi formulate dalla Fit Cisl, ha disertato anche i tavoli tecnici istituiti sulla problematica presso l’ITL di Messina, mostrando scarso interesse alla soluzione della problematica, mantenendo un comportamento palesemente antisindacale. In tutto ciò, i lavoratori non sono stati ancora reintegrati in servizio presso Ato Me 1 e non sono stati assunti dalla SRR Messina Provincia.
«C’è uno stato di immobilismo delle istituzioni regionale e locali che sfruttano la situazione per mettere in campo logiche clientelari pre-elettorali a discapito dei livelli occupazionali e delle legittime garanzie riconosciute dalla legge a questi lavoratori, che da circa due anni vengono tenuti sotto scacco in un limbo di mortificazione ed esasperazione», denuncia Lillo D’Amico.


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