Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

“PIPPO FINESTRA” VIOLA LA SORVEGLIANZA SPECIALE: ARRESTATO

03 Marzo 2017 - I Carabinieri della Stazione di Sinagra, in esecuzione di ordine espiazione pena in regime di carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Patti, nella tarda serata di ieri hanno tratto in arresto SINAGRA Giuseppe, cl.1976, di Sinagra. L’uomo, attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, dovrà scontare la pena di 1 anno, 3 mesi e 14 giorni di reclusione per aver commesso il reato di inosservanza degli obblighi della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Sinagra, in quanto, nel periodo tra il 2007 e il 2008, violava ripetutamente le prescrizioni impostegli continuando a frequentare pregiudicati della zona Nebroidea e continuando a guidare autovetture pur avendo la patente revocata.

Il SINAGRA, detto “PIPPO FINESTRA”, è stato in passato un esponente di rilievo dei clan operanti nell’area brolese, tanto che, nel marzo 2003, fu tratto in arresto in flagranza di reato dai Carabinieri del ROS di Messina, all’atto di farsi consegnare il pizzo dal titolare di una grossa concessionaria di automobili.
Nel luglio del 2012, inoltre, era stato colpito da ordine di carcerazione scaturito dall’operazione Antimafia “Icaro”, per associazione a delinquere di stampo mafioso, per reati posti in essere dal 2000 al 2003 nel comprensorio nebroideo.

Successivamente, nel 2013, personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Patti e della Stazione Carabinieri di Sinagra, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione del sequestro preventivo dei beni finalizzata alla successiva confisca, emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria a seguito di indagini dei Carabinieri di Patti nell’ambito di un’articolata attività investigativa condotta nei confronti di varie famiglie mafiose, tra cui quella dei tortoriciani e dei barcellonesi.

Il provvedimento di sequestro emesso a suo tempo riguardava beni il cui valore complessivo era stato stimato per un importo pari a duecentomila euro ed in particolare: undici terreni agricoli, tre unità immobiliari e un buono postale, rispetto ai quali si rilevava la netta sproporzione tra i redditi dichiarati dall’interessato e le ricchezze dallo stesso accumulate nel tempo.
Il SINAGRA, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi dove espierà la detenzione.

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