Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

PROVINCE E LIBERI CONSORZI: AL CAOS ISTITUZIONALE SI AGGIUNGE IL TRACOLLO DEI SERVIZI ESSENZIALI

16/02/2017 - In Sicilia i Liberi Consorzi che hanno sostituito le Province sono
commissariati da 4 anni. Al caos istituzionale si aggiunge il tracollo dei servizi essenziali ai cittadini, a causa dei tagli ai bilanci. "Basta con la demagogia: non si è voluto capire che i tagli insostenibili alle Province avrebbero prodotto il crollo dei servizi ai cittadini. C'è un disalinneamento totale tra il centro e i territori: invitiamo il Governo a dare un'occhiata alla situazione che si è creata nel Paese con il taglio ai servizi delle Province". Lo ha detto il Presidente dell'Upi Achille Variati, nel suo intervento all'Assemblea dei Presidenti di Provincia che si è tenuto oggi a Roma. "Se entro fine febbraio il governo non dovesse varare un decreto ad hoc prevedendo le risorse necessarie per erogare i servizi ai cittadini, le Province faranno degli esposti cautelativi a tutte le procure della
Repubblica. Siamo pronti anche a piantare una tenda di fronte a una sede istituzionale e da lì non ci muoveremo fino a quando non avremo una risposta".

COSA PRETENDIAMO SUBITO

Predisporre un bilancio triennale che ci consenta di programmare la nostra azione
amministrativa in modo che i cittadini possano avere conto di quanto abbiamo
intenzione di fare per il territorio e la comunità.
Disporre delle risorse sufficienti ad assicurare la piena erogazione dei servizi a favore
delle comunità che amministriamo, secondo parametri che identifichino i fabbisogni
finanziari reali.
Ricominciare ad investire aprendo cantieri per opere che mettano in sicurezza le
nostre scuole, le strade, il territorio, promuovendo lo sviluppo dell’economia locale.

Serve un Decreto Legge per intervenire
con la massima urgenza perché:
 Nonostante l’accordo che si era raggiunto in fase di
discussione della Legge di Bilancio 2017 con il Governo, la
crisi e la conseguente fiducia apposta sul testo alla Camera
non ha permesso di intervenire in Senato. I nodi sulle
Province non sono stati risolti.
 Secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2017, le
Province dovranno approvare i bilanci preventivi entro il 31
marzo prossimo: con quasi 700 milioni di squilibrio, questo
è del tutto impossibile.
Il decreto legge, nell’emergenza, deve restituire
dignità finanziaria ad un livello di governo
garantito dalla Costituzione.

Queste le priorità minime che vanno affrontate subito nel decreto legge :
Fermo restando l’azzeramento del taglio di ulteriori 650 milioni per il 2017 è indispensabile:
1. Assegnare alle Province almeno 250 milioni aggiuntivi per l’esercizio delle funzioni fondamentali necessari per garantire la sicurezza e i servizi
adeguati ai cittadini.
2. Assegnare alle Province almeno 300 milioni del fondo Anas per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali, così da aprire le opere
necessarie per riportare in sicurezza questa rete viaria strategica.
3. Lasciare nei bilanci delle Province i risparmi dei costi della politica determinati dalla gratuità totale dei Presidenti e dei Consiglieri provinciali.
Nelle Province la politica costa zero, unico caso tra le istituzioni della Repubblica: questi risparmi devono essere messi a disposizione delle comunità
locali.
4. Ripristinare l’autonomia organizzativa degli enti attraverso la soppressione del comma 420 della legge 190/2014;
5. Eliminare la prospettiva transitoria e le incongruenze della Legge 56/14. La legge che regola una istituzione costitutiva della Repubblica ai
sensi dell’art 114 non può essere temporanea.
6. Cancellare le sanzioni per le Province che hanno sforato il patto di stabilità 2017: lo sforamento è stato indotto dai tagli ai bilanci e dall’uso degli
strumenti straordinari che il Governo ha obbligato ad usare pur di chiudere i bilanci.
7. Consentire alle Province in via straordinaria anche per il 2017 di utilizzare gli avanzi di amministrazione per assicurare gli equilibri dei bilanci.

CHE SUCCEDE SENZA DECRETO LEGGE
Senza il Decreto Legge un intero
comparto istituzionale costitutivo della
Repubblica non sarà in grado né di
approvare i bilanci né di erogare i servizi.
Nessuna Provincia potrà farlo: una
evenienza che non si è mai verificata
nella storia del Paese.

L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI
DELLA REPUBBLICA
• Ci appelliamo al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione,
perché sia permesso alle Province di assicurare stessi diritti e dignità a
tutti i cittadini, il 70% dei quali vive e opera fuori dalle aree
metropolitane.
• Al Governo, perché smetta di esitare e affronti e risolva le questioni di
estrema emergenza con un decreto legge. Le rassicurazioni non sono
più sufficienti: abbiamo bisogno di fatti, e ne abbiamo bisogno subito.
• Al Parlamento perché riporti al centro delle aule di Camera e Senato le
questioni che riguardano i servizi erogati dalle Province per la sicurezza
dei territori e lo sviluppo locale.
L’Italia delle Province non

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