Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi

Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi. Nel marzo 2022, militari dell’Arma dei Carabinieri, notificavano a due ristoratori palermitani un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di un procedimento penale, poiché indagati in concorso per il reato di estorsione. 18/06/2025 - Al contempo, i medesimi militari provvedevano ad operare il ritiro cautelare delle armi e munizioni, regolarmente detenute e, successivamente, la Prefettura di Palermo, ritenendo di condividere la proposta formulata dall’Arma dei Carabinieri, che aveva evidenziato la asserita mancanza dei requisiti necessari a garantire l’affidabilità degli interessati, decretava il divieto di detenzione di armi e munizioni a carico degli imprenditori. Avverso i suddetti decreti prefettizi i ristoratori, assistiti dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, insorgevano innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo lamentando la violazione delle norme del T.U.L.P.S., ...

ZONA INDUSTRIALE DEL MELA: “TROPPI I RITARDI SULLA BONIFICA, FONDI ASSEGNATI MA NON UTILIZZATI”

Il Sen. Scilipoti Isgro’ (FI) scrive interrogazione al Ministero dell’Ambiente: “Troppi i ritardi sulla bonifica, fondi assegnati ma non utilizzati”

14 febbraio 2017 - È stata presentata oggi dal Senatore Domenico Scilipoti Isgrò una interrogazione parlamentare a risposta scritta a indirizzo della Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. “I fondi sono stati assegnati alla Regione nel 2014 di cui sono stati utilizzati solo una piccolissima parte, altri 25 milioni di euro sono stati stanziati dal Cipe nel 2016 – ha commentato il Senatore Scilipoti Isgrò - eppure sono tanti i ritardi, troppi e insostenibili. Chiediamo al Governo che si attivi per le opportune verifiche e che venga accelerato il processo di bonifica dell’area industriale che investe diversi comuni dell’hinterland del Mela. Impossibile restare a guardare il martirio di un territorio che per troppi anni ha subito il dazio di un inquinamento industriale pericoloso per la salute di chi vi abita.”

Nel testo dell’interrogazione si chiede di sapere, inerentemente ai siti contaminati del SIN «Area industriale di Milazzo» con particolare riferimento allo stabilimento di raffineria gestito dalla società Raffineria di Milazzo S.c.p.a., quali siano: gli interventi di caratterizzazione, di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale ed attività di monitoraggio; le azioni poste in essere, per conseguire in tale sito l’eliminazione delle fonti di inquinamento e delle sostanze inquinanti e garantire dunque un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente; le cause e le responsabilità dei soggetti pubblici e privati nelle omissioni e ritardi inerenti i procedimenti di caratterizzazione, di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale ed attività di monitoraggio attraverso le risorse già stanziate negli anni ma mai ripartite.








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