Il Senato avvia pubblicazioni sulla storia dell’Unione. Fedeli: “Importante iniziativa per le nuove generazioni. Non può esserci un’Europa unita senza conoscenza del passato”
Roma, 17 marzo 2017 - “Sono molto contenta del fatto che, in occasione dell’avvio delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma, il Senato inauguri una serie di pubblicazioni che consentono accesso libero e gratuito alle studentesse e agli studenti, alle docenti e ai docenti, alle famiglie e a qualsiasi cittadino al patrimonio storico, culturale e valoriale del nostro Paese e della comunità europea. Biblioteca Europa è e sarà sempre più un pozzo cui attingere per conoscere la storia delle donne e degli uomini che hanno lavorato per un’Europa di pace, unità, pari opportunità e rispetto dei diritti umani. Per conoscere quale spirito ha animato il loro operato, di quale eredità siamo investiti e quale deve essere il nostro impegno quotidiano per non disperdere questa ricchezza e anzi continuare a costruire un mondo migliore per le nuove generazioni”. Così la Ministra Valeria Fedeli commenta l’iniziativa del Senato della Repubblica che, a partire dalla data simbolica del 17 marzo, avvia la diffusione gratuita attraverso il sito istituzionalewww.senato.it/pubblicazioni di documenti, atti parlamentari, biografie e ricerche fondamentali per la storia dell’Europa e la storia dell’Italia.
“Nei prossimi giorni – continua Fedeli – manderemo una circolare alle scuole affinché tutte le ragazze e i ragazzi che frequentano i nostri istituti siano a conoscenza di questa pregevole iniziativa e sappiano come usufruirne per acquisire e sviluppare una più avvertita cittadinanza italiana ed europea. È a loro che come Governo e come Parlamento guardiamo: continuiamo a promuovere approfondimento e conoscenza di ciò che siamo stati, di ciò che ha ispirato le Madri e i Padri fondatori dell’Unione europea, della nostra storia comune, affinché non ci sia più spazio in Italia e in Europa per discriminazioni e violenze, per muri e barriere. Possiamo scrivere nuovi capitoli di accoglienza e inclusione per la nostra storia e possiamo farlo solo se le nostre giovani e i nostri giovani sapranno attingere al nostro passato per rinnovarlo e migliorarlo”.
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