Festa della Resistenza: firmato protocollo tra Mim e Associazioni partigiane per promuovere i valori della Costituzione

Scuola, firmato protocollo tra Mim e Associazioni partigiane per promuovere valori della Costituzione. Valditara: “La Resistenza è valore di tutti gli italiani, da oggi coinvolte tutte le associazioni” Roma, 23 aprile 2024 -  Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi un Protocollo d’intesa, di durata triennale, con l’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione (ANCFARGL), Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC), Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (FIAP) e la Federazione Italiana Volontari della Libertà (FIVL) per la promozione di percorsi di formazione sulle origini della Repubblica attraverso gli eventi che hanno portato alla liberazione del nostro Paese.   “Per la prima volta - sottolinea Valditara - per onorare la Resistenza abbiamo deciso come Ministero di non

MASSONERIA: “SIAMO UNA SOCIETÀ IN CUI IL MERITO È UN DISVALORE”?

02/03/2017 - COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI Mercoledì 1 marzo 2017. Presidenza della presidente Rosy BINDI. L’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 13.30 alle 14. La seduta è iniziata alle 14.05 con le comunicazioni della Presidente e deliberazioni in materia di atti di inchiesta. Rosy BINDI, presidente, propone che la Commissione si riunisca in seduta segreta. La Commissione concorda. I lavori proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica. La Commissione approva all’unanimità le proposte di deliberazioni in materia di atti di inchiesta. (La seduta, sospesa alle 14,25 riprende alle 14.30). Audizione del professore Isaia Sales e del professore Enzo Ciconte. Rosy BINDI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione. Rosy BINDI, presidente, introduce quindi l’audizione del professore Isaia Sales e del professore Enzo Ciconte.

L’audizione ha a oggetto il tema del rapporto tra mafie e massoneria. Isaia SALES, professore, svolge una relazione sul tema oggetto dell’audizione. Intervengono per formulare osservazioni e quesiti la presidente Rosy BINDI, i deputati Massimiliano MANFREDI (PD) e Claudio FAVA (MDP), cui risponde il professore Sales. Enzo CICONTE, professore, svolge una relazione sul tema oggetto dell’audizione. Intervengono per formulare osservazioni e quesiti la presidente Rosy BINDI, i deputati Davide MATTIELLO (PD) e i senatori Mario Michele GIARRUSSO (M5S), cui risponde il professore Ciconte. Rosy BINDI, presidente, ringrazia il professore Isaia Sales e il professore Enzo Ciconte per il contributo fornito e dichiara conclusa l’audizione. La seduta termina alle 15.40. N.B.: Il resoconto stenografico della seduta della Commissione è pubblicato in un fascicolo a parte. Il resoconto stenografico non è ancora disponibile.

Nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra mafie e massoneria, la Commissione parlamentare Antimafia, ha deliberato all’unanimità il sequestro degli elenchi degli iscritti, dal 1990 a oggi, alle logge massoniche di Calabria e Sicilia: Grande Oriente d’Italia; Gran Loggia Regolare d’Italia; Serenissima Gran Loggia d’Italia; Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. Ciò in seguito alla mancata consegna degli elenchi più volte richiesti dalla Commissione alle associazioni stesse. La Commissione Antimafia ha delegato lo Scico della Guardia di Finanza di Roma a procedere alle perquisizioni delle sedi nazionali delle quattro associazioni unitamente allo Scico della Gdf di Roma.

Oggi, 2 marzo 2017, al Vascello conferenza stampa del Gran Maestro Stefano Bisi alle ore 12. Il Gran Maestro Stefano Bisi terrà una conferenza stampa al Vascello, sede nazionale del Grande Oriente d’Italia, per spiegare la vicenda del sequestro degli elenchi degli iscritti di Calabria e Sicilia effettuato dallo Scico della Guardia di Finanza su richiesta della Commissione Parlamentare Antimafia.

Sequestro elenchi. Tiziana Parenti alla presentazione del libro di Gaito: “Noi siamo un paese a libertà limitata”

“Noi siamo un paese a libertà limitata, condannato a una sottocultura ideologica a percorso carrieristico e non sappiamo affrontare con una visione laica i veri grandi problemi che ci vengono posti”. Lo ha detto Tiziana Parenti, commentando il sequestro, che ha avuto luogo il primo marzo al Vascello, degli elenchi degli iscritti al Grande Oriente in Sicilia e Calabria disposto dalla Commissione Parlamentare Antimafia, organismo che lei si trovò a presiedere tra il 1994 e il 1996. Anni difficili, se non drammatici, per la Libera Muratoria, finita nel mirino di una vasta inchiesta – che si concluse poi con l’archiviazione nel 2000 – avviata dal procuratore di Palmi Agostino Cordova. L’ex magistrato del pool Mani Pulite, poi diventata deputato ed oggi avvocato del Foro di Genova, ha raccontato il grande imbarazzo che provò nell’incontrare Virgilio Gaito, all’epoca Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. E lo ha fatto nel corso della presentazione a Casa Nathan proprio del libro di Gaito “Massoneria, un amore. Etica, cultura, libertà” del quale firma anche la prefazione (Angelo Pontecorboli editore), un evento al quale hanno partecipato il presidente circoscrizionale del Lazio Carlo Ricotti e l’avvocato Ignazio Moroni. “Ci sono dei momenti in cui – ha detto Tiziana Parenti- ci si deve interrogare.

Quell’incontro per me fu uno di questi momenti, un’occasione di riflessione sulla Massoneria. Mi chiesi come mai la Massoneria viene demonizzata, a prescindere dalle ragioni storiche della Chiesa e capii che era la mancanza di conoscenza e anche forse il fatto che il suo intento è quello di aggregare i migliori della società, quelli cioè che si impegnano per affermare i valori, i sostenitori della cultura, della libertà, della democrazia e dell’uguaglianza”. Insomma, ha aggiunto, “coloro che sono portatori di valori al sopra della media e della sottomedia, come ho avuto modo di vedere anche in Parlamento che non era e non è frequentato proprio da spiriti eletti ma da gente un po’occasionale”.“Penso – ha sottolineato – che queste persone nel confronto vengano percepite come pericolose.

Noi siamo una società in cui il merito non è un valore, ma un disvalore. Tutti dobbiamo andare con la corrente e questo ha impoverito il paese . Di fronte a una grande storia, culturale, quella della Massoneria e del Grande Oriente, la massa ha paura, perché non riesce ad arrivare a capire perché ci debba essere qualcuno che si preoccupa di problemi come etica, libertà,Gaito-libro uguaglianza, fratellanza , ed è per questo che ipotizza che esse sia un percorso con strade traverse che conducono altrove. Le società povere culturalmente per affermarsi devono trovare dei capri espiatori, la mancanza di cultura genera superstizione, le superstizioni cancellano le grandi personalità dalla storia. E la storia affidata alle piccole persone è dominata dall’oscurantismo”.

Il libro di Gaito, ha commentato, “non è solo un’autobiografia”, ma un “testamento” rivolto a chi deve proseguire su questo nobile cammino, di trasparenza e di grandi principi, “non solo fratelli, non solo l’elite, ma tutta la società”. E’ un libro, scritto con a passione di chi è pronto a combattere fino alla fine, anche se combattere comporta “più frustrazioni che vantaggi perché significa avere nemici e non essere capito”. “Spero, comunque, che nessuno si arrenda e penso che dobbiamo combattere per i diritti, i diritti degli altri, anche quelli che sono dissimili da noi, dobbiamo combattere per l’etica, per la cultura, per la libertà, che ci rende più grandi e ci migliora”. Nel suo intervento il professor Ricotti ha tracciato il profilo storico di Gaito, ricostruendo la fase di grande travaglio che la sua Gran Maestranza si trovò ad attraversare, dopo l’avvio dell’inchiesta Cordova e la “fuga” dell’allora Gm Giuliano Bernardo. Una fase in cui il Grande Oriente rischiò di frammentarsi e disperdere tutta la sua grande eredità storica e che Gaito “riuscì a fronteggiare”, attraverso una politica di riforme e trasparenza, che restituì dignità alla Comunione e che nel tempo ha dato i suoi frutti, ha detto Ricotti, che ha letto poi il messaggio arrivato da Mauro Mellini, grande esponente della cultura laica italiana, che ha voluto esprimere la sua solidarietà e la sua vicinanza al Grande Oriente, contro le “demonizzazioni e l’intolleranza” di certe forze politiche. Poi ha preso la parola l’avvocato Ignazio Moroni, che ha fatto il punto, da una prospettiva giuridica, dei ricorsi presentati dal Grande Oriente contro i tentativi da parte dell’amministrazione pubblica di discriminare i liberi muratori. Gaito ha concluso l’evento, sottolineando quanto sia importante, in una epoca come la nostra, segnata “dal consumismo, dall’effimero e dal provvisorio” di rimettere in primo piano la cultura e la grande politica, quella delle “visioni ampie”, che vanno oltre i confini dei singoli paesi, che tengano conto di tutta quanta l’umanità.

L’evento è stato a cura del Collegio Circoscrizionale del Lazio del Grande Oriente d’Italia
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LA GLDI SU USCITE STAMPA CONTRO LA MASSONERIA:
“Come ai tempi del fascismo c’è bisogno di individuare un nemico oscuro da dare in
pasto al pubblico. No a vessazioni e diffamazioni che limitano la libertà di associazione
e di pensiero garantite dalla Costituzione”.
Il 17 febbraio del 1600 a Roma, in Campo dei Fiori, veniva bruciato vivo Giordano Bruno.
Mancano pochi giorni a questa ricorrenza e ancora, dopo più di 400 anni, assistiamo al rogo
simbolico della libertà di pensiero.
Il tono con cui alcuna stampa lega “genericamente” il nome della Massoneria a vicende giudiziarie
e a personaggi di dubbia reputazione per poter poi titolare “Aboliamo la Massoneria”, ricordano gli
interventi che con Mussolini avrebbero poi portato all’approvazione della legge che limitava la
libertà di associazione in genere e della Massoneria in particolare.
Allora, come ora, c’era bisogno di individuare un nemico oscuro da dare in pasto al pubblico per
distogliere lo sguardo dai problemi gravi e reali del paese. Eppure la Massoneria non è e non può
essere una minaccia per la democrazia e per le sue istituzioni. I suoi iscritti, da sempre, con il loro
giuramento si impegnano solennemente al rispetto delle leggi dello Stato. Vogliamo con questo
ribadire che i Massoni, diversamente dagli appartenenti a tante altre pur rispettabili associazioni,
fanno della fedeltà allo Stato e alle sue leggi, uno dei fondamenti della loro appartenenza e del loro
percorso etico e morale. Se qualcuno tradisse questo giuramento e noi ne venissimo a conoscenza,
saremmo i primi a espellere questo organismo estraneo e spergiuro dalla nostra Istituzione e, se
necessario, a denunciarlo alle autorità giudiziarie.
Ci saremmo aspettati, da una testata come L’Espresso, una indagine giornalistica seria e
approfondita, informata e dettagliata e non un pot-pourri di notizie scandalistiche anche un po’
datate, al solo fine forse di sollecitare la curiosità dei lettori con titoli ad effetto.
La Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori è a disposizione di chi, volendo fare
informazione seriamente e senza pregiudizi, vorrà approfondire la sua conoscenza sulla Massoneria.
Allo stesso tempo abbiamo manifestato alla Commissione Parlamentare Antimafia la nostra
massima disponibilità a collaborare e saremo pronti a farlo anche con l’autorità giudiziaria se
venisse richiesto.
Non siamo però disposti a subire immotivatamente vessazioni o diffamazione alcuna che possano
limitare la libertà di associazione e di pensiero garantite dalla Costituzione e da quelle leggi dello
Stato alle quali noi abbiamo giurato ossequio. Lo faremo non solo per la Massoneria, ma per tutto il
Popolo Italiano, perché la storia ci ha insegnato che iniziando dai pochi si può poi arrivare ai molti.
Roma, 13 febbraio 2017
Comunicazione a cura dell

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