Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

PATTI. UN OSPEDALE SENZA UROLOGIA È DI SERIE B

La disputa è accesa. Da che mondo (politico) è mondo (politico), quello della sanità è un settore ricco di interesse (economico e di potere) sociale e istituzionale, dovendosi confrontare coi dettami della Costituzione e con la salute del Paese. Ma non sembra avere molto spazio (ad esempio) la parità dei diritti e dei generi, giacché (ad esempio) una struttura ospedaliera come quella di Patti 'Barone Romeo' non contempla la voce ‘urologia’, così come non è contemplata a Sant’Agata Militello né a Mistretta. Viceversa, in tutti e tre i nosocomi è esistente il reparto di ginecologia, ed è giusto, mentre è inaccettabile l’assenza di un reparto di urologia attrezzato e serio, in uno spazio geografico vasto e importante come l’area che va da Patti a Cefalù: i Nebrodi. E allora, cosa c’è da meravigliarsi se una struttura ospedaliera zoppa viene declassata al rango degli ospedali di base? Se fosse nel calcio sarebbe di serie B o C. E ne avrebbe con le coffe!

30/03/2017 - Il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera Alessio Villarosa esprime il suo giudizio sul “nuovo” documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza da cui, in un futuro non molto lontano, dovrebbe nascere tutto il nuovo assetto organizzativo degli ospedali siciliani.
“Se da un lato siamo contenti che dopo numerosi anni finalmente qualcosa, si spera di definitivo, si sia mosso per dare una rete conosciuta,stabile ed a norma di legge ai cittadini, dall’altro non possiamo che restare sorpresi per le scelte fatte per la zona Tirrenica-nebroidea e soprattutto per le fantomatiche promesse non mantenute.
La nuova rete dell’emergenza-urgenza in provincia di Messina conferma Mistretta e Lipari come presidi di sede disagiata, conferma S.agata di Militello come presidio base, declassa e svuota nel silenzio generale dei “grandi della sanità messinese” il Barone Romeo di Patti e non solo prevede la chiusura definitiva del Pronto Soccorso di Barcellona ma molto probabilmente inserisce a Barcellona solo le discipline mediche di elezione ed i vari presidi territoriali come i PTA, PUA, ecc…”.

“La mia domanda è, perché tutti da un anno a questa parte hanno lanciato promesse e rassicurazioni su Barcellona quando invece l’AGENAS con nota del 24 Maggio 2016 era stata abbastanza chiara proprio sul punto del pronto soccorso e su quello dei duplicati dei reparti? Credo sia ridicolo leggere dichiarazioni di esponenti di maggioranza che cercano di scaricare la colpa ad altri e di “stare al fianco dei cittadini” allo stesso tempo.”
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 “E’ incomprensibile la classificazione del “Barone Romeo” di Patti come Ospedale di base. La realtà strutturale, la dotazione organica e le professionalità esistenti meritavano senz’altro la classificazione di primo livello”.

30/03/2017 - Lo afferma il Presidente della Commissione Attività Produttive Giuseppe Laccoto che così commenta la nuova rimodulazione della rete ospedaliera. “La denominazione di presidio di base per il Barone Romeo è ingiusta e mortificante, nonostante i numeri dei posti letto e delle Unità Complesse sembrano dire altro. C’è senz’altro da ripristinare con immediatezza il reparto di Nefrologia che, inspiegabilmente, è stato cancellato, ma che eppure è previsto nella rete regionale di nefrologia. Questo è il primo impegno – afferma ancora Laccoto – così come quello di ottenere la classificazione come Presidio di Primo Livello entro la scadenza programmata del 31 dicembre 2018 per la rimodulazione definitiva”.

“Complessivamente il Barone Romeo può contare su 129 posti letto, 14 Unità Complesse (Cardiologia, Chirurgia Generale, Terapia Intensiva, Chirurgia Vascolare, Geriatria, Medicina, Oculistica, Ortopedia, Ostetricia, Pediatria, Laboratorio d’analisi, Servizio Trasfusionale, Radiologia oltre alla Direzione Sanitaria) e 7 Unità Semplici (Neonatologia, Terapia Intensiva Neonatale, Unità Coronarica, Lungodegenza, Emodinamica, Farmacia ospedaliera, Psichiatria). Come si può notare – afferma Laccoto – di Ospedale di base c’è poco: le eccellenze sono state non solo salvaguardate, ma anche potenziate, a supportare un presidio che è riferimento di un vastissimo comprensorio. La crescita esponenziale avuta negli anni dall’Ospedale di Patti, grazie alle professionalità presenti e alle dotazioni organiche e strutturali che nel corso degli anni sono state ottenute, è stata premiata nei numeri e dalla dotazione strutturale, al di là della semplice denominazione”.

“Il reparto di Emodinamica, facente parte della rete dell’infarto – ricorda Laccoto – è una realtà grazie alla costante interlocuzione avuta nella qualità di presidente della Commissione Sanità con gli assessori al ramo, conquista importantissima per tutta l’area Nebroidea. Allo stesso modo, l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale è stata recuperata grazie ad un impegno politico costante, ed è una realtà strategica di supporto al reparto di Ostetricia che nel 2016 ha superato i mille parti, vera e propria eccellenza nel settore neonatale, riferimento ben oltre i confini del distretto”. “Adesso – conclude Laccoto – bisogna garantire una offerta sanitaria di qualità avviando i concorsi e migliorando la dotazione delle attrezzature”.

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