Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

SICILIA: “C’È GIÀ UN VINCITORE DELLE ELEZIONI REGIONALI DI NOVEMBRE, ANGELINO ALFANO”

Sicilia, elezioni regionali. Provenzale (FN): “Fronte dei siciliani fuori da partitocrazia”
Palermo, 17 agosto 2017 – “C’è già un vincitore, quanto meno mediatico, delle elezioni regionali di novembre: è Angelino Alfano”, non emergono dubbi dall'analisi di Giuseppe Provenzale, coordinatore siciliano di Forza Nuova e vicesegretario nazionale del Movimento guidato da Roberto Fiore, sulla situazione politica in Sicilia alla vigilia delle elezioni regionali.
“Il fatto che uno dei principali responsabili della trasformazione della Sicilia in un grande centro d’accoglienza sia oggi l’ago della bilancia della politica siciliana la dice lunga: sia centrodestra che centrosinistra non mostrano alcuna volontà concreta di cambiamento, probabilmente si punta a far vincere i grillini, contando sulla loro ormai proverbiale inadeguatezza, per scommettere su future elezioni anticipate, o a tirare a campare, come avvenuto nell’era Crocetta, fedele prosecutore dell’immobilismo multiforme di Cuffaro e Lombardo. Nel frattempo però – continua l’esponente di Forza Nuova – si fanno fuori i consueti sogni di gloria di Musumeci, colpevole secondo noi di non cercare strade alternative, non tanto per una sua elezione alla presidenza, ma per la creazione di quel fronte dei siciliani svincolati dalle logiche partitocratiche a cui Forza Nuova ha sempre guardato”.

“Il caso del Cara di Mineo è emblematico: inaugurato da Berlusconi, Maroni e Alfano è sempre là, gli fanno corona le decine di altri centri piccoli e grandi e di hot spot presenti e futuri che non mutano l’orizzonte dell’economia siciliana, condannata da tutti al nuovo assistenzialismo legato al business dell’accoglienza. A questo futuro ci ribelliamo – conclude – pronti a fornire il nostro contributo di programmi, valori e capacità organizzativa, la cui ultima dimostrazione si è avuta pochi giorni fa con la Colonia “Evita Perón” tenutasi in provincia di Catania, a chi voglia seriamente costruire per la Sicilia un futuro che abbandoni gli esempi negativi di un passato, purtroppo, sempre attuale. Se ciò non dovesse accadere seguiremo altre strade, ma non staremo a guardare”.



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