Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

ANZIANI AL SUD: ISTRUZIONE E REDDITO FAMILIARE ALLA BASE DELLE DISUGUAGLIANZE

Nel Sud e nelle Isole risiedono più anziani che riferiscono gravi difficoltà a svolgere le attività di cura della persona (rispettivamente 14,1% e 15,7% contro 8,3% nel Nord-ovest e 9,0% nel Nord-est). Gli anziani con gravi difficoltà nelle attività domestiche sono il 39,3% al Sud e il 40,5% nelle Isole contro il 24,2% nel Nord-ovest e il 24,8% nel Nord-est. 

Roma, 26/09/2017 - Le disuguaglianze tra gli anziani in base ad indicatori di status socio-economico (livello d’istruzione e quinti di reddito familiare) sono nette e si osservano per tutti gli indicatori di salute considerati. Questo fenomeno conferma quanto noto in letteratura riguardo al fatto che le disuguaglianze socio-economiche sono fattori influenti nello spiegare differenze di salute. Tali differenziali si mantengono all’avanzare dell’età, probabilmente anche a causa del cumularsi nel corso della vita sia dell’effetto di fattori protettivi, quali l’elevata istruzione o elevato reddito, sia dell’effetto di fattori di rischio, quali il basso reddito e la bassa istruzione.

Analizzando secondo il titolo di studio il principale indicatore di salute, la speranza di vita, emergono differenze di oltre 2 anni di vita media per gli uomini e 1,3 per le donne: un anziano laureato può aspettarsi di vivere ancora 20 anni, mentre il suo coetaneo che ha solo la licenza elementare 17,8 anni. Per le donne le differenze sono meno marcate: rispettivamente 22,9 e 21,6 anni.
Rispetto alla presenza di cronicità, la quota di multicronici con basso titolo di studio è più alta del 60% rispetto a quella che si osserva tra i multicronici più istruiti, così come tra chi riferisce almeno una malattia cronica grave (+52%) (Prospetto 5).

PROSPETTO 5. PRINCIPALI INDICATORI DI SALUTE DELLE PERSONE DI 65 ANNI E PIÙ PER SESSO, TITOLO DI STUDIO E QUINTI DI REDDITO. Anno 2015, per 100 persone con le stesse caratteristiche
Almeno una cronica grave Multicronicità
(tre malattie o più) Gravi limitazioni motorie Gravi limitazioni sensoriali
M F MF M F MF M F MF M F MF
Titolo di studio
Basso 49,5 46,3 47,6 46,2 57,8 53,1 18,4 32,0 26,5 14,7 18,7 17,1
Medio 40,2 33,1 36,6 34,0 46,6 40,3 9,7 16,6 13,2 8,0 10,9 9,4
Alto 35,3 25,3 31,4 30,2 37,1 32,9 7,5 9,3 8,2 7,0 7,3 7,1
Quinti di reddito
I 49,5 44,3 46,4 49,0 60,1 55,7 18,8 31,8 26,7 14,6 22,3 19,3
II 52,5 48,6 50,1 49,5 58,0 54,7 23,9 34,5 30,3 16,3 18,0 17,3
III 47,9 45,4 46,4 44,5 59,4 53,3 16,2 28,4 23,4 14,2 18,6 16,8
IV 44,4 40,1 42,0 40,0 50,9 45,9 11,8 27,2 20,2 10,6 13,7 12,3
V 40,6 37,3 39,0 33,9 47,3 40,6 11,1 21,5 16,3 9,5 13,6 11,5
Totale 46.4 43.4 44,7 42,4 55,2 49,6 15,7 28,7 23,1 12,7 17,0 15,2

Ancora più sfavorevoli i differenziali per la presenza di gravi limitazioni motorie o di autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane: tra gli anziani con basso titolo di studio è tripla la quota di quanti hanno gravi difficoltà nelle attività di cura della persona (13% contro 4,1% con alto titolo di studio) e più che doppia la quota di chi sperimenta gravi difficoltà nelle attività domestiche (34% contro il 13,9%). Il quadro che emerge è analogo a quello della media Ue, sia per ADL che le IADL.
Considerando la condizione economica, si conferma lo svantaggio degli anziani che appartengono alle famiglie con livelli di reddito più bassi: la multicronicità si attesta al 55,7% nel primo quinto di reddito contro il 40,6% degli anziani più agiati dell’ultimo quinto; per almeno una malattia cronica grave le percentuali sono rispettivamente 46,4% e 39,0%. Ampi divari si osservano anche per le gravi riduzioni di autonomia nelle ADL (13,2% contro 8,8%) e nelle IADL (35,7% contro 22,0%), soprattutto tra i 65-74 anni.

A livello territoriale si stima una maggiore prevalenza di malattie croniche nel Mezzogiorno (a parità di struttura per età), sia osservando le singole patologie, in particolare le più diffuse, sia considerando la multicronicità (56,4% contro 42,7% del Nord) o la presenza di almeno una malattia cronica grave (49,4% contro 39,4%) (Prospetto 6).
Tra gli anziani del Mezzogiorno sono molto più diffuse anche le limitazioni gravi sia motorie (27,7%) che sensoriali (16,5%).

PROSPETTO 6. PRINCIPALI INDICATORI DI SALUTE DELLE PERSONE DI 65 ANNI E PIÙ PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Anno 2015, tassi grezzi e tassi standardizzati* per età, per 100 persone con le stesse caratteristiche
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Almeno una cronica grave Multicronicità
(tre malattie o più) Gravi limitazioni motorie Gravi limitazioni sensoriali

M F MF M F MF M F MF M F MF
Tassi grezzi
Nord 42,1 38,5 40,1 36,0 50,8 44,4 12,3 24,4 19,2 11,7 15,2 13,7
Centro 48,8 45,8 47,1 43,2 55,0 49,9 15,3 28,6 22,9 12,1 17,7 15,2
Mezzogiorno 51,2 49,1 50,0 51,3 62,0 57,3 21,1 35,3 29,1 14,6 19,4 17,3
Italia 46,4 43,4 44,7 42,4 55,2 49,6 15,7 28,7 23,1 12,7 17,0 15,2
Tassi standardizzati
Nord 42,2 36,7 39,4 35,8 49,2 42,7 12,6 21,3 17,0 12,1 13,5 12,8
Centro 48,8 43,3 46,0 43,5 53,0 48,4 15,3 24,9 20,3 12,1 15,4 13,8
Mezzogiorno 51,6 47,3 49,4 52,0 60,6 56,4 22,4 32,7 27,7 15,2 17,7 16,5
Italia 46,8 41,7 44,2 42,9 53,9 48,6 16,5 25,9 21,3 13,2 15,3 14,3
*come popolazione standard è stata utilizzata quella europea con classi di età quinquennali.

Nel Sud e nelle Isole risiedono più anziani che riferiscono gravi difficoltà a svolgere le attività di cura della persona (rispettivamente 14,1% e 15,7% contro 8,3% nel Nord-ovest e 9,0% nel Nord-est). Gli anziani con gravi difficoltà nelle attività domestiche sono il 39,3% al Sud e il 40,5% nelle Isole contro il 24,2% nel Nord-ovest e il 24,8% nel Nord-est. Considerando i circa 200mila anziani non autosufficienti ospiti nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari, che nel 70% dei casi risiedono al Nord, il gap territoriale evidenziato tra Nord e Sud per gli anziani con gravi difficoltà nelle attività di cura della persona si riduce, ma non si annulla: rimane costante al 14% nel Sud mentre nel Nord-est passa da 8% a 10% e nel Nord-ovest da 9% a 11%.

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