Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PRESTAZIONI SANITARIE, AL SUD MAGGIORI DIFFICOLTÀ DI ACCESSO ALLE CURE

La quota di anziani che ha dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie oppure le ha avute in ritardo (visite mediche, analisi cliniche, accertamenti diagnostici, ecc.) per problemi di liste di attesa è pari al 22,3%, mentre l’8,1% ha riportato difficoltà di accesso per problemi di mezzi di trasporto. In entrambi i casi sono le donne a trovarsi più frequentemente in queste condizioni (23,0% e 8,8% rispettivamente).

Roma, 26 settembre 2017 – Nel territorio hanno riscontrato problemi per le lunghe liste di attesa il 27,7% degli ultrasessantacinquenni residenti al Centro e il 25% circa di quelli residenti nel Mezzogiorno (quozienti standardizzati). Difficoltà connesse ai mezzi di trasporto riguardano l’11-12% degli anziani del Centro-Sud, contro il 3-4% delle persone di 65 anni e più che vivono al Nord.
Sono forti anche i differenziali in termini di status socio-economico. Le persone di 65 anni e più con basso titolo di studio che hanno difficoltà di accesso dovute alle liste di attesa sono 1,2 volte di più rispetto ai coetanei con alto titolo di studio (22,5% contro 18,9%). Rispetto al reddito il divario tra il primo e l’ultimo quinto è ancora più evidente: 24,3% e 18,7%. Per i problemi di mezzi di trasporto le difficoltà di accesso riguardano il 12,3% degli anziani più svantaggiati contro il 4,9% dei più abbienti.
La rinuncia per motivi economici ad effettuare esami o cure mediche, visite o trattamenti dentistici, farmaci prescritti da un medico o terapie psicologiche ha riguardato il 12,5% delle persone di 65 anni e più. Le donne dichiarano in misura maggiore di avervi rinunciato pur avendone bisogno (13,5% contro 11,1% degli uomini).

Considerando le singole prestazioni sanitarie, le persone di 65 anni e più rinunciano nel 7,6% dei casi a esami o cure mediche, il 6,8% a visite o trattamenti dentistici, il 6,0% a farmaci prescritti da un medico. Anche in questo caso le percentuali sono più elevate per il genere femminile.

Le difficoltà di accesso per motivi economici interessano una quota più elevata di anziani che risiedono nel Mezzogiorno e nelle aree densamente popolate del Centro-Sud (Prospetto 10). Lo svantaggio delle aree meridionali è evidente per tutte le prestazioni e cure sanitarie, indipendentemente dal grado di urbanizzazione del comune di residenza.
Per gli esami e cure mediche la rinuncia per motivi economici è massima in corrispondenza delle aree densamente popolate del Centro (13,9% rispetto al dato medio delle aree densamente popolate pari al 9,0% e al 7,5% della media generale). Per le visite e i trattamenti dentistici ed i farmaci prescritti dal medico le quote più elevate di anziani che rinunciano a causa del costo eccessivo risiedono nelle aree densamente popolate del Mezzogiorno: 12,4% e 9,3% rispettivamente.

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