Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

DROGA & MAFIA, 23 ARRESTI A CATANIA, SEQUESTRATI CIRCA 39 KG. DI HASHISH, 48 DI MARIJUANA E 4,5 DI COCAINA

Sequestrati per pagare la droga della mafia, 23 arresti a Catania. Sequestrati circa 39 chili di hashish, 48 di marijuana e 4,5 di cocaina. Il gruppo agiva con la protezione del clan Cappello – Bonaccorsi ed era in grado di gestire vendite e acquisti di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti. I rifornendosi provenivano da esponenti della criminalità organizzata di Gioia Tauro rivendendo la droga agli spacciatori di Catania, Palermo e Siracusa. Alle operazioni hanno partecipato equipaggi del Reparto prevenzione crimine Sicilia Orientale e personale delle Squadre mobili di Palermo, Messina e Cosenza.

5 ottobre 2017 - Sono 23 le misure cautelari notificate ad altrettante persone al termine dell’operazione “Double track” condotta dagli investigatori della Squadra mobile di Catania su delega della locale Procura distrettuale antimafia.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana) e detenzione ai fini di spaccio, con l’aggravante di avere commesso il fatto agendo con il metodo mafioso e al fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa riferibile al clan mafioso Cappello - Bonaccorsi.
Gli arrestati sono: Domenico Cristian Santonocito, di 29 anni; Nunzio Davide Scrivano, di 21; Giuseppe Treccarichi Scauzzo, di 52; Francesco Pellegriti, di 58; Pietro Privitera, di 39, che era sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell'affidamento in prova ai servizi sociali, arrestato a Messina; Marco Perna, di 43, che era agli arresti domiciliari per altra causa, arrestato a Cosenza; Filippo Beninato, di 27; Daniele Mirco Pucci, di 33, arrestato a Cosenza. 
L’indagine, che si è sviluppata tra l’ottobre 2014 e l’aprile 2016, ha portato ad individuare l’attività di diverse organizzazioni criminali specializzate nel narcotraffico e attive in alcuni quartieri catanesi e della provincia. L’attività investigativa ha evidenziato anche alcuni particolari relativi al modus operandi dei criminali che, in alcuni casi, arrivavano a sequestrare gli acquirenti che non pagavano la droga acquistata.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 39 chili di hashish, 48 di marijuana e 4,5 di cocaina.
In carcere i provvedimenti restrittivi sono stati notificati a: 
Consolato Salvatore Coppola, di 49 anni; 
Francesco Troina, di 46; 
Gregorio e Giuseppe Cacciola, rispettivamente di 59 e 21 anni, padre e figlio; 
Giosafatte Giuseppe Elia, di 43; 
Pasquale Francavilla, di 42; 
Simone Guglielmino, di 24; 
Antonino Ivano Santangelo di 28. 
Agli arresti domiciliari sono finiti Mattea Barbera e Ramona Santa Boncaldo, madre e figlia, rispettivamente di 44 e 26 anni anni; Gabriele Lo Pinto, di 34, Rocco Tutone, di 29, e Manuel D'Antoni, di 29, tutti e tre bloccati a Palermo. Arresti domiciliari anche per altri due palermitani, Fabio Comito, di 38 anni, che era già detenuto, e per Onofrio Lo Nigro, di 44.
Il gruppo, che agiva con la protezione del clan Cappello – Bonaccorsi, era in grado di gestire vendite e acquisti di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti, rifornendosi da esponenti della criminalità organizzata calabrese operativa nella piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria), e rivendendo la droga agli spacciatori di Catania, Palermo e Siracusa.
Alle fasi conclusive dell’operazione hanno partecipato equipaggi del Reparto prevenzione crimine Sicilia Orientale e personale delle Squadre mobili di Palermo, Messina e Cosenza.

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