Aeroporti Sicilia: Gesap e Comiso, polemiche e vecchi merletti

Aeroporti, Colombino (Legea Cisal): “Giù le mani da Palermo, Gesap non va svenduta”.  Aeroporto di Comiso, Pellegrino: "Italia Viva distratta, governo Schifani lavora con impegno a creazione area Cargo" Palermo, 17 marzo 2024 – “In una Sicilia ostaggio di mille emergenze, dalla siccità alla disoccupazione, il governatore Renato Schifani sembra avere un solo chiodo fisso: vendere la Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, col benestare di chi, invece, dovrebbe difendere gli interessi dell’azienda. Una scelta che, come diciamo da tempo, è fuori da ogni logica, dal momento che Gesap, quasi totalmente pubblica, macina utili e record di passeggeri e sta, con ammirevole sforzo, provando a tornare ai livelli pre-pandemici. A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo”. Lo afferma Gianluca Colombino, segretario generale di Legea Cisal, sindacato più rappresentativo nello scalo di Punta Raisi. “Anziché immaginare improbabili

IRAN (MARSIGLIA), LA POLITICA U.S.A. PREOCCUPA IL NOSTRO SETTORE

Roma, 18 Ottobre 2017 - “Siamo estremamente preoccupati della situazione iraniana dopo le ultime news che arrivano dagli Stati Uniti d'America”, queste le parole del presidente di FederPetroli Italia - Michele Marsiglia.
Continua Marsiglia: “Purtroppo stiamo monitorando la situazione ora dopo ora, visto che l'Iran, dopo anni di embargo è stato reinserito in uno dei paesi di interesse strategico per l'industria petrolifera. Bisogna considerare non solo appetibilità delle compagnie petrolifere ma anche delle migliaia di aziende contrattiste dell'Oil & Gas che attendono di ritornare sul territorio iraniano. Riteniamo ad oggi destabilizzante la politica non chiara dell'amministrazione Trump, non solo finanziariamente ma anche sotto un processo industriale diretto”.

Il presidente Marsiglia interviene anche sull'andamento dei prezzi del greggio “le oscillazioni del Brent di diversi punti nell'arco di pochi giorni non sono indice di positività, al contrario. Ci auguriamo che nel medio termine ci sia una fase di assestamento dei prezzi che permetta una linea equilibrata degli investimenti. Oggi la situazione del Medio Oriente è da noi la più monitorata, dopo la riconquista con l'aiuto delle milizie filo-iraniane del centro petrolifero per eccellenza della città di Kirkuk nel Kurdistan iracheno, le variabili sullo scacchiere geopolitico internazionale diventano tante, specialmente quando la voce dell'Opec tarda ad arrivare”.

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