Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

LA COMUNICAZIONE È DI SINISTRA, RIPRENDIAMOCELA

4 ottobre 2017 - Dal 1994 a oggi, uno dei più rilevanti risultati egemonici della destra berlusconiana è stato la presa di possesso del concetto di “comunicazione”. Cioè far pensare naturalmente a chiunque sia a sinistra che la comunicazione non è una cosa che riguarda i suoi valori, e che è invece uno strumento naturaliter di destra, come dichiarò Bobbio a proposito della tv.
Di sicuro furono novità sconvolgenti: l’universo televisivo che si fa partito, il conseguente trionfo elettorale di Forza Italia. Tuttavia il risultato andò oltre l’evento politico. Fu allora che uno strumento della modernità, quello dei media di massa, si trasformò agli occhi della sinistra in un linguaggio specifico del liberismo e dell’anti socialità. Da lì in poi, comunicare significava Berlusconi. Mentre la sinistra – e s’inaugurò così lo stigma ancora oggi imperante – “non sa comunicare”. Fu un esproprio. E riuscì alla perfezione.
Quante volte oggi sentiamo dire “è comunicazione” per bollare l’inconsistenza di un annuncio politico? Dovrebbe bastarci dire “è una bugia”, e mantenere così in mani democratiche il valore del comunicare che, non dimentichiamolo, viene dal latino, vuol dire “mettere in comune”. In quell’antica accezione, il termine comunicare si addiceva a oggetti consistenti, al pane, a cose concrete che passavano di mano in mano.

Oggi la sinistra vive invece un sostanziale scacco mediatico. Da un lato è ormai certa che comunicare sia in sé falsificare, dall’altro le è moralmente impedito prendere possesso del tema e spesso subisce l’altrui aggressività. Tuttavia, in paesi che questo esproprio l’hanno impedito – non è un bene comune, la comunicazione? – gli schieramenti di progresso hanno utilizzato i media parlando un proprio linguaggio, diffondendo i propri valori, senza camuffarsi, senza restringere la propria idea di comunicazione alle fotogenie o alla scelta dei look.
Si tratta di recuperare temi basilari, bandiere valoriali. E tradurle in un’epica nuova. In tempi di polemica nostrana sui diritti di cittadinanza, per esempio, la campagna “Together” firmata a suo tempo da Bernie Sanders è un modello: ecco come anche un concetto già noto – l’uguaglianza – può diventare urgente, coinvolgente e diremmo anche – guardando alle timidezze di casa nostra – persino sfrontato. Semplicemente, usando il brano di un comizio.

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