Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

LAUREATI BISTRATTATI: LE REGIONI DEL SUD MOLTO INDIETRO RISPETTO ALLE ALTRE

Pochi laureati, poco preparati, 'bistrattati' e sottopagati. Solo il 20% degli italiani tra i 25 e i 34 anni è laureato rispetto alla media Ocse (30%"), afferma il Rapporto dell'Ocse. Gli italiani laureati hanno un più basso tasso di competenze in lettura e matematica. Quelli che ci sono non vengono utilizzati al meglio, risultando 'bistrattati'. L'Italia è "l'unico Paese del G7" in cui la quota di lavoratori laureati in posti con mansioni di routine è più alta di quella che fa capo ad attività non di routine. In inglese il fenomeno è noto come 'skills mismatch', in italiano si potrebbe tradurre con 'dialogo tra sordi'

Roma, 5 ottobre 2017 - In Italia, più di 13 milioni di adulti hanno competenze di basso livello. Gli adulti che hanno competenze di basso livello in Italia sono, in gran parte, lavoratori più anziani e
immigrati e sono concentrati nelle imprese più piccole, in settori meno progrediti e nelle
regioni meno sviluppate. Mentre approssimativamente 39% di chi ha un’età compresa tra
25-65 anni possiede un livello basso di competenze, sia di lettura sia matematiche, solo il
14% partecipa alla formazione per gli adulti; il terzultimo risulatato registrato nella Survey
PIAAC. Milioni di questi adulti lavoreranno ancora per decenni e avranno difficoltà ad
adattarsi ai futuri cambiamenti dell’economia e della società.

La maggioranza degli adulti con basse competenze ha dichiarato di non aver partecipato, né aver desiderato partecipare, a percorsi di istruzione o formazione, il che suggerisce che le esigenze dei datori di lavoro in termini di competenze, specialmente in certe regioni italiane e settori produttivi, siano così basse da non motivare i low-skilled a sviluppare le loro competenze. È interessante notare
che tra gli adulti con basse competenze, che si dichiarano pronti a partecipare a corsi di
formazione, l’ostacolo più citato sia rappresentato dalla mancanza di tempo a causa del
lavoro e/o delle responsabilità familiari.

L’Italia, negli ultimi anni, ha fatto notevoli passi in avanti nel miglioramento della
qualità dell’istruzione, come dimostrano, nelle recenti comparazioni internazionali, i risultati
in lettura (reading literacy), in matematica (numeracy) e nelle scienze. Mentre le
performance in matematica sono ormai in linea con la media OCSE, gli studenti italiani
restano, tuttavia, ancora indietro rispetto ai loro pari in altri paesi dell’OCSE per quanto
riguarda lettura e scienze. È necessario uno sforzo costante per migliorare questi risultati
perché le competenze di base, come appunto la lettura e la matematica, rappresentano le
fondamenta per l’apprendimento futuro e influenzano quindi la possibilità di acquisir
ulteriori e più elevate competenze – incluse quelle tecniche, professionali e digitali – lungo
l’arco dell’intera vita.

Un’altra criticità per l’Italia è rappresentata dalla variazione significativa nella performance degli studenti all’interno del Paese, con le regioni del sud che restano molto indietro rispetto alle altre. Per esempio, mentre gli studenti della Provincia Autonoma di Bolzano ottengono risultati estremamente soddisfacenti, in linea con quelli dei Paesi che occupano le posizioni di testa nelle classifiche internazionali, quali ad esempio quelli degli studenti coreani, gli studenti della Campania si collocano più in basso, allo stesso livello di quelli cileni o bulgari.

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