Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

DIMORE STORICHE, TRE ANNI E MEZZO PER OTTENERE LO STANZIAMENTO

13/11/2017 - 1.300 giorni dopo il riconoscimento in Senato, da parte del Ministro dei beni culturali, del debito dello Stato nei confronti dei proprietari di dimore storiche, nel disegno di legge di bilancio per il 2018 sono state stanziate le somme volte ad estinguere i debiti pregressi, pari ad oltre 97 milioni di euro. A segnalarlo è Confedilizia, che precisa che sono stati necessari più di tre anni e mezzo, una molteplicità di atti di sindacato ispettivo - presentati da numerosi parlamentari - e un puntuale memoriale scandito mese per mese dalla stessa Confedilizia, per riuscire ad ottenere lo stanziamento necessario a sostenere gli interventi di manutenzione sugli immobili di interesse storico-artistico.

In proposito si ricorda che l'art. 31 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 42/2004) dispone che in caso di restauro o di interventi conservativi autorizzati su immobili sottoposti a vincolo delle Soprintendenze - che hanno il compito di valutarne la tutela e conservazione e di richiederne interventi di manutenzione -, il proprietario, il possessore o il detentore del bene che abbia dato corso a detti interventi a spese proprie possa ottenere i contributi statali previsti.

Il lento e farraginoso meccanismo di erogazione di questi contributi - che si aggiunge ai limiti delle disponibilità che il Ministero alloca annualmente - ha portato all'accumulo di debiti nei confronti dei privati che ammontano, come detto, a oltre 97 milioni di euro.
Il disegno di legge di bilancio per il 2018 ha ora stanziato, per ogni anno relativo al triennio 2018-2020, la somma di 60.167,301 euro da destinare all'estinzione dei debiti pregressi.
L'auspicio è che non si incorra in nuovi ostacoli burocratici e si renda così finalmente giustizia ai proprietari interessati.

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