Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CONGEDI DI MATERNITA’, PATERNITA’ E PARENTALE: SOLO UN LEGGERO AUMENTO

Roma, 21 dicembre 2017 - Nel 2016 il numero di beneficiari di indennità di maternità tra i lavoratori dipendenti del settore privato (compresi i lavoratori agricoli), che hanno iniziato nell’anno a percepire l’indennità sono risultati pari a 206.168, segnando un leggero aumento rispetto all’anno precedente (+0,61%), contrariamente a quanto si è verificato per le altre tipologie di lavoratori per le quali si registra un decremento. Occorre precisare che per i lavoratori contribuenti alla Gestione Separata valgono le considerazioni esposte nel paragrafo precedente.Il numero di lavoratori tra i dipendenti del settore privato che sono stati almeno un
giorno nell’anno 2016 in congedo parentale è stato pari a 308.682, +3,24% rispetto
all’anno precedente.

Il D.Lgs. n.80 del 15 giugno 2015, confermato poi dal D.Lgs. n.148 del 14 settembre
2015, ha introdotto l’elevazione dei limiti temporali di fruibilità del congedo parentale
da 8 a 12 anni e dei limiti temporali di indennizzo a prescindere dalle condizioni di
reddito da 3 a 6 anni: tali novità hanno contribuito sicuramente all’aumento del
ricorso alla prestazione negli ultimi due anni passando da 283.734 beneficiari
nell’anno 2014 a 308.682 nell’ultimo anno di osservazione, pari ad un 8,67%
complessivo di incremento.

Anno Lavoratori dipendenti del settore privato (compresi i lav. agricoli) Lavoratori domestici Lavoratori parasubordinati Lavoratori autonomi
2012 226.460 8.194 7.794 19.732
2013 219.973 8.326 7.021 18.132
2014 214.576 8.225 6.609 17.336
2015 204.917 7.810 6.313 15.866
2016 206.168 7.538 4.863 14.110
TAV. 2.1: BENEFICIARI DI CONGEDO DI MATERNITÁ PER TIPOLOGIA DI LAVORATORE

Anno Lavoratori dipendenti del settore privato (compresi i lav. agricoli) Lavoratori parasubordinati
Lavoratori autonomi
2012 286.384 1.628 2.408
2013 283.850 1.670 2.420
2014 283.734 1.641 2.324
2015 299.001 1.560 2.033
2016 308.682 1.229 1.809
TAV. 2.2: BENEFICIARI DI CONGEDO PARTENTALE PER TIPOLOGIA DI LAVORATORE

Analizzando la composizione per genere dei beneficiari di congedo parentale tra i
lavoratori dipendenti del settore privato si evidenzia che la crescita degli ultimi anni è
da attribuire principalmente al sesso maschile: la percentuale di uomini sul totale dei
beneficiari è passata dall’11,0% del 2012 al 18,4% del 2016.

La Legge 92/2012 ha istituito, in via sperimentale per gli anni 2013-2015 il congedo
obbligatorio (inizialmente di un giorno) e il congedo facoltativo (due giorni),
quest’ultimo alternativo al congedo di maternità della madre, fruibili dal padre
lavoratore dipendente anche adottivo e affidatario, entro e non oltre il quinto mese di
vita del figlio, con un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione.
Successivamente la legge di stabilità 2016 (art.1, comma 205, L.208) ha disposto la
proroga di tali congedi anche per l’anno 2016, aumentando il congedo obbligatorio del
padre da uno a due giorni.

Nell’anno 2016 i beneficiari di congedo obbligatorio di paternità sono stati 92.858, con
un aumento del 27,6% rispetto all’anno precedente, valore probabilmente,
nonostante la crescita, ancora da non poter essere considerato “a regime”.

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