Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SERVIZI SOCIALI: LE ISOLE AUMENTANO DELL’1,4%, SOLO LA SICILIA CALA (-0,6%)

Lieve ripresa per la spesa sociale dei comuni. Nel 2015 la spesa dei Comuni per i servizi sociali, al netto del contributo degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale, ammonta in volume a circa 6 miliardi 932 milioni di euro, corrispondenti allo 0,42% del Pil nazionale.

Roma, 27 dicembre 2017-La spesa di cui beneficia mediamente un abitante in un anno è pari a 114 euro a livello nazionale e rimane invariata dal 2013 al 2015. Al Sud la spesa pro-capite è decisamente inferiore rispetto al resto d’Italia: da 50 euro pro-capite si passa a valori superiori a 100 euro annui in tutte le altre ripartizioni, con un massimo di 166 euro per il Nord-est. Il 38,5% delle risorse è destinato alle famiglie con figli, il 25,4% ai disabili, il 18,9% agli anziani, il 7% al contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, il 4,2% agli immigrati e lo 0,4% alle dipendenze. Il rimanente 5,6% della spesa sociale dei comuni è assorbito dalle spese generali, di organizzazione e per i servizi rivolti alla “multiutenza”.

L’ammontare delle risorse impiegate per il welfare locale dai Comuni, singolarmente o in forma associata, è monitorato dall’Istat a partire dal 2003: fino al 2009 si registra un incremento graduale e continuo, ad un tasso medio annuo del 6%; la crescita si interrompe nel 2010 con una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, nel 2011 si ha una prima lieve diminuzione, che prosegue nel biennio successivo. I dati del 2014 mostrano una lieve ripresa delle risorse destinate alla rete territoriale dei servizi socio-assistenziali (0,8%) e i dati 2015, anche se provvisori, indicano un ulteriore lieve incremento (0,2%).

( Anni 2003-2015*) * dati provvisori

Fra il 2013 e il 2014 l’aumento delle risorse dedicate ai servizi di cura e al sostegno economico per le persone e le famiglie non è generalizzato e uniforme sul territorio. L’incremento percentuale più alto si ha nel Nord-est: la spesa aumenta fra il 2013 e il 2014 del 2,3%, ovvero di circa 43 milioni di euro complessivamente, di cui 36 milioni nella sola Provincia Autonoma di Bolzano che registra l’incremento più alto (+16% rispetto all’anno precedente). Nelle altre regioni e province del Nord-est l’incremento è molto più contenuto (da un massimo dello 0,8% del Veneto allo 0,1% dell’Emilia Romagna).

Nel Nord-ovest si ha una variazione positiva dell’1,3%, in gran parte spiegata dall’andamento della spesa nei comuni della Lombardia (+21 milioni di euro).
I comuni del Centro mostrano, invece, una diminuzione complessiva dello 0,6%, con variazioni di segno negativo in Toscana, Umbria e Marche, mentre i comuni del Lazio nel complesso si attestano su +0,1%. Al Sud si ha un calo del 2% della spesa dei comuni, ma con oscillazioni contrastanti a livello regionale: dal +5,3% del Molise si passa al -6,9% della Calabria. Le Isole aumentano complessivamente dell’1,4% ma con un aumento del 3,3% in Sardegna e un calo dello 0,6% in Sicilia.

Fra il 2014 e il 2015 si registrano aumenti in alcune regioni del Nord come Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, ma anche in diverse regioni meridionali: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, che vedono in crescita non solo la spesa in valore assoluto, ma anche il valore in rapporto alla popolazione residente.
La spesa di cui beneficia mediamente un abitante in un anno è pari a 114 euro a livello nazionale e rimane invariata dal 2013 al 2015.

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