Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

SICILIA, SGARBI REPLICA “AL GEOMETRA CANCELLERI”:"È ANALFABETISMO FUNZIONALE"

Sicilia, Sgarbi replica al "geometra Cancelleri" sul documentario dedicato al Generale dell'Arma Mario Mori: « Siamo di fronte ad un caso cosiddetto scolastico di "analfabetismo funzionale": non esiste l'"assoluzione preventiva", ma, al contrario, la "presunzione d'innocenza"». E aggiunge: «La sola "vergogna", pertanto, è che il generale dell'Arma dei Carabinieri Mario Mori, eroe, e più volte assolto, sia considerato colpevole perché imputato per ragioni politiche»

PALERMO, 15/01/2018 - Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali, replica al geometra Giancarlo Cancelleri, deputato regionale dei 5 Stelle (nonché fratello di Azzurra Cancelleri, deputata dei 5 Stelle alla Camera dei Deputati) che ha contestato l'iniziativa dell'assessore di proiettare all'Ars il documentario di Ambrogio Crespi sul generale dell'Arma dei Carabinieri Mario Mori.
«Siamo di fronte ad un caso cosiddetto scolastico di "analfabetismo funzionale": non esiste nel nostro ordinamento giuridico l'"assoluzione preventiva", ma, al contrario, la "presunzione d'innocenza", scolpita nella nostra carta costituzionale. Un elementare principio di civiltà giuridica sconosciuto all'ignaro geometra.

La sola "vergogna", pertanto, è che il generale dell'Arma dei Carabinieri Mario Mori, eroe, e più volte assolto, sia considerato colpevole perché imputato per ragioni politiche.
E' inaccettabile la posizione politica e contro lo Stato di Pm come Antonino Di Matteo (contestato duramente anche da Fiammetta Borsellino che ne ha sottolineato le gravi lacune nell'inchiesta sulla morte del padre) che nelle sue requisitorie tendenziose ha infamato due presidenti della Repubblica, prima il Scalfaro e poi Napolitano. L'inchiesta di Palermo è illegittima

Mori e Di Donno sono uomini di Stato. E, colpo di scena, il documentario di Ambrogio Crespi su Mori è stato già presentato alla Camera dei Deputati. A testa bassa devono andare i 5 stelle, gli stessi incriminati per le firme false».

Lo ricordiamo, mercoledì 17 gennaio, alle 11,00, su iniziativa di Vittorio Sgarbi, e in collaborazione con il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, sarà proiettato il "docufilm" dal titolo «Generale Mori – Un'Italia a testa alta» di Ambrogio Crespi. La proiezione sarà preceduta da un incontro al quale, oltre a Sgarbi e Miccichè, saranno presenti il Generale Mario Mori e il Colonnello Giuseppe De Donno.

«Generale Mori – Un'Italia a testa alta» di Ambrogio Crespi.

Sinossi:

La storia italiana degli ultimi cinquant'anni raccontata da un uomo che l'ha vissuta da protagonista. Lo sguardo di chi oggi ha 18 anni e questa storia la conosce poco.

Momenti drammatici: il Generale Dalla Chiesa, Aldo Moro, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, fratture nella coscienza civile di un intero paese raccontate per la prima volta da chi è sempre stato in prima fila nella lotta al terrorismo e alle mafie, lontano da visioni ideologiche sempre e comunque dalla parte dello Stato e delle Istituzioni. Comandante del IV battaglione di Padova fino al comando dei R.O.S, Prefetto e direttore del Sisde, Mori viene raccontato come mai prima d'ora da chi si definiva un suo nemico e dagli amici che ancora oggi lo chiamano "Comandante Unico"

Il tratto umano, il racconto rigoroso ancorato nella memoria svela un punto di vista sorprendente carico di emozioni e rivelazioni.

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