Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

VARIANTE DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE, FAVORIRE LA RIQUALIFICAZIONE URBANA, RILANCIARE L'EDILIZIA


Messina, 21/02/2018 – Quando circa 3 anni fa è stata avviata la redazione della variante stessa, da più parti e a più riprese sono stati “consegnati” all’amministrazione suggerimenti su come orientare le scelte della Variante di Salvaguardia Ambientale, perché queste fossero coniugate con le indubbie esigenze dello sviluppo sostenibile, con spirito di collaborazione e nell’esclusivo interesse della città; fra questi basta ricordare il documento consegnato nel 2015 dal Laboratorio Propositivo Permanente, cui aderì l’intero comparto edilizio fra ordini professionali, associazioni imprenditoriali e sindacati. Purtroppo l’Amministrazione ha sempre rifiutato di prendere in considerazione qualunque suggerimento espresso dai vari portatori di legittimi interessi.
Per rispondere agli attacchi di chi continua ad etichettare per speculatori tutti coloro che dissentono da questa Variante, affermiamo convintamente la nostra totale condivisione nel merito dell’obiettivo che tale Variante avrebbe dovuto traguardare, ovvero la salvaguardia e la messa in sicurezza delle aree libere del territorio collinare della città, anche per sottrarle a futuri processi di urbanizzazione, non necessari visto il decremento demografico della città, i costi non sostenibili per le urbanizzazioni, l’ingiustificato consumo di suolo, ecc.

Tuttavia, desideriamo evidenziare con forza come l’obiettivo di un drastico contenimento dello sviluppo urbano nelle aree agricole e collinari, l’idea di un consumo di suolo zero, fosse indissolubilmente legata alla volontà di creare le condizioni perché l’imprenditoria messinese del settore, orientasse i propri sforzi e le risorse disponibili, verso la riqualificazione delle aree degradate sia periferiche che centrali. Non crediamo necessiti di ulteriori spiegazioni il fatto che la periferia degradata, dove esistono ancora miglia di famiglie che vivono in alloggi fatiscenti ed impropri, sia e resti il principale problema sociale ed ambientale della nostra città e la sua riqualificazione un obiettivo assolutamente prioritario.

La strategia della rigenerazione urbana, da noi proposta, avrebbe inoltre consentito di ridare ossigeno al settore edilizio e delle costruzioni nella nostra città, della quale ha rappresentato sempre uno dei settori trainanti. Come più volte sottolineato da sindacati di categoria, associazioni imprenditoriali e professionisti, il comparto edilizio si trova oggi in una condizione di profondissima crisi con numeri preoccupanti e drammatici per quanto riguarda l’occupazione e la mortalità delle imprese; basta a questo proposito richiamare i dati drammatici in termini di perdita di posti di lavoro e mortalità delle imprese del settore, più volte evidenziati dalla Filca Cisl e ripresi dal recentissimo Congresso provinciale della Feneal – Uil.

A fronte delle gravissima situazione sociale ed economica riteniamo assolutamente indispensabile mettere in atto una strategia in grado di rilanciare il settore edilizio orientandolo verso il traguardo di obiettivi di natura sociale come il risanamento delle aree più degradate.
Ora è evidente, come del resto si può desumere da infiniti esempi in tutta Europa e nel nostro paese, che i processi di riqualificazione urbana possono realizzarsi solo se c’è una convenienza all’investimento e tale convenienza quasi sempre possibile attraverso un attento, trasparente e ben governato uso delle volumetrie edilizie. Per tale ragione avevamo richiesto all’A.C. di consentire nelle aree maggiormente degradate, quale bilanciamento al consumo di suolo zero, l’introduzione di indici di edificabilità in grado di rendere conveniente l’intervento di ristrutturazione urbanistica con demolizioni e sostituzioni.

La Variante che viene proposta dall’amministrazione cittadina, invece, non solo non prevede alcuna misura che vada nella direzione appena indicata, ma introduce addirittura delle norme ancora più restrittive non prevedendo, anche in aree ad elevato degrado, alcun incremento di cubatura; una strategia che rischia di creare al futuro della città gravissimi danni in termini ambientali economici e sociali.

A parte questo inaccettabile limite di fondo, la Variante non ci sembra in grado di traguardare neppure l’obiettivo della salvaguardia dai rischi idraulici e geologici, che era uno dei motivi per la
quale era stata pensata all’indomani della tragedia di Giampilieri. Essa infatti veicola una visione
profondamente limitata del concetto di “difesa del suolo”, basata esclusivamente sulla
introduzione di vincoli di inedificabilità. Al contrario, la tragedia di Giampilieri ci insegna che il solo
vincolo è di per se insufficiente, ma che il territorio va protetto e messo in sicurezza con adeguate
politiche di intervento che prevedano regimentazione delle acque, consolidamenti di versanti,
ecc..

Inoltre, per quanto desumibile dagli elaborati proposti e non secretati, la Variante si presenta
assolutamente carente nella individuazione e localizzazione delle aree a rischio o che necessitano
di tutela, dal momento che:
 non ha ancora recepito e cartografato i vincoli e le norme previste dal Piano paesaggistico
regionale – Ambito 9, approvato ormai quasi un anno fa;
 è insufficiente da un punto di vista della mappatura del rischio sismico, come più volte
evidenziato dal Genio civile, prevedendo in pratica una microzonazione di I° livello;
 non contiene alcuno studio relativo a tutela e sviluppo agricolo-forestale delle colline
che preveda azioni per la prevenzione del rischio incendi e del rischio idrogeologico, né relativo ai
processi di erosione costiera, indispensabili per un comune che si estende lungo la costa per quasi
50 km.

Ed ancora la Variante rischia di generare un infinito contenzioso con i proprietari della aree
“declassate”, in quanto promette trasferimenti di cubatura che rischia di non poter mantenere,
dal momento che la legge impone che i trasferimenti di cubatura possano avvenire fra aree
edificabili. Dunque, per effetto dell’approvazione di questa Variante, all’atto di approvazione del
PIAU o del nuovo Prg, i terreni di “decollo” si troverebbero nella condizione di terreni agricoli e
quindi senza alcuna cubatura da trasferire.
Anche per quanto riguarda l’atterraggio dei volumi questi dovevano avvenire a partire dalle are
del PIRU, comprendente le ex zone ZIR e ZIS.

Senza considerare il rischio di un possibile danno erariale per le casse comunali, dovute ai mancati
introiti delle imposte, in conseguenza del declassamento dei terreni e a causa del possibile
contenzioso con i privati. Ipotesi che ci auguriamo restino tali ma che riteniamo andavano prese in
considerazione come un possibile scenario in grado di ripercuotersi negativamente sul bilancio
comunale ed in definitiva sul piano di rientro.

In conclusione ci corre l’obbligo di sottolineare l’incredibile atteggiamento tenuto dall’A.C. in
questi anni, rimasta sorda a qualunque tentativo di vero dialogo; nel corso di questi 4 anni, invece
di applicare norme e regole sovrimposte, il Dipartimento di urbanistica ha preferito sollevare
sterili contenziosi nei confronti di Enti come la Regione (vedi VAS) ed il Genio civile, che avevano
espresso legittimi dubbi ed osservazioni su numerose scelte adottate e procedure seguite,
contenziosi costati tantissimo in termini di perdita di tempo prezioso.

Fino alla incredibile decisione di secretare le carte del piano, in spregio a tutti i più recenti orientamenti disciplinari e amministrativi che richiedono la massima trasparenza degli atti relativi agli strumenti urbanistici, ed ancora una volta a in totale contrasto con quanto suggerisce in proposito l’Autorità anti corruzione; scelta che priva i consiglieri comunale della possibilità di esprimere un giudizio confrontandosi con gli esperti. Se pensiamo anche alla scelta di pubblicare l’avviso per la
costituzione della Banca dei volumi in un giornale locale a limitatissima distribuzione in città, tutto
questo getta una pesante ombra sulla effettiva volontà dell’Amministrazione di agire nel pieno
rispetto delle norme di trasparenza.

Per quanto sopra detto, i sottoscrittori del presente documento ritengono, pertanto, che tale
Variante di salvaguardia al momento non sia approvabile, se non ritirata dalla Amministrazione
Comunale e riproposta risolvendo tutte le criticità sopra rilevate e comunque tutte quelle indicate
dalla Commissione Urbanistica. Ciò allo scopo di dotarsi di uno strumento urbanistico che, oltre
salvaguardare realmente l’ambiente ed il paesaggio della città, serva anche a promuovere la
rigenerazione delle aree periferiche più degradate, ridando ossigeno al settore edilizio e delle
costruzioni.

Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Messina
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Messina
Sicindustria Messina
CISL Messina
UIL Messina
Ordine degli Agronomi della Provincia di Messina
Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Messina-Enna
Gruppo Giovani Imprenditori di Sicindustria Messina
CISL Messina
UIL Messina
Ance Messina
OICE Messina
Legambiente dei Peloritani
Inarsind Messina

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