Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

USURA A MESSINA: COSTRETTO A PAGARE PIÙ DEL DOPPIO DEI SOLDI RICEVUTI IN PRESTITO, ARRESTATO

Messina, 14 marzo 2018 - Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Messina, nei confronti di un 50enne pregiudicato.
Le precarie condizioni economiche della vittima che gli impedivano di adempire a pieno gli impegni familiari e l’impossibilità di rivolgersi ad un regolare istituto di credito in quanto protestato a causa del fallimento di una precedente attività di cui era titolare, hanno spinto l’uomo nelle grinfie dell’usuraio.

Da quel momento sono iniziati gli incubi per l’uomo che ha dovuto convivere con il peso di onorare il debito contratto ed allo stesso tempo di tenere nascosta la vicenda ai familiari, per timore di subire ripercussioni nei rapporti familiari. La difficoltà nel reperire somme di denaro sempre maggiori, i crescenti timori per l’incolumità sua e dei suoi cari hanno spinto l’uomo a denunciare il tutto ai Carabinieri riuscendo così a venirne fuori da una situazione che lo stava soffocando da più di un anno e mezzo.
Grazie ad una accurata attività investigativa, unitamente alle dichiarazioni della vittima, i militari sono riusciti a ricostruire i fatti appurando che, a fronte di un prestito iniziale ammontante a 3000 Euro, erano già stati restituiti 7000 Euro, e che, non contento, l’usuraio chiedeva ulteriori 900 Euro per estinguere definitivamente il debito.

Nel corso delle indagini è emersa anche una condotta violenta dell’arrestato al fine di ottenere la restituzione del denaro e dei relativi interessi: le pressioni psicologiche e le minacce sono sfociate anche in una aggressione davanti al luogo di lavoro della vittima. In quel caso solo il pronto intervento di alcune pattuglie dei Carabinieri ha permesso che la situazione non degenerasse.




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