Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

MESSINA. COMUNE, SAITTA: IL PIANO ANTICORRUZIONE SARA’ UNO DEI PRINCIPI FONDANTI IN CASO DI ELEZIONE

Il candidato sindaco pensa a una rete di monitoraggio dei fenomeni corruttivi come prevede l’Anac

MESSINA, 7 MAG 2018 – “Trasparenza e prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione. Saranno questi due dei principi sui quali si baserà la mia azione di governo al Comune se dovessi essere eletto sindaco”. Così, in una nota, il candidato del centrosinistra, Antonio Saitta.
“Si tratta – spiega – di mettere a regime il Piano anticorruzione, come prevede la legge 190 del 2012, oltre il decreto legislativo n.33 del 2013, che riguarda la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Non è più sufficiente prevenire i fenomeni corruttivi attraverso la semplice presentazione del certificato antimafia da parte di coloro che operano con gli enti locali- osserva Saitta - bisogna attivare, come da tempo chiede l’Anac, una completa mappatura dei processi delle aree a rischio corruzione, che non sono solo quelle tradizionali che riguardano appalti, concorsi e contributi, ma anche altre che possono essere individuabili attraverso questo procedimento”.

“Il Passaggio successivo dopo l’individuazione delle aree a rischio – aggiunge il candidato del centrosinistra – è l’identificazione delle misure da applicare per intervenire; terzo passaggio, la verifica del corretto adempimento di queste disposizioni”.

“Le tre aree di azione, dovranno prevedere una rete di referenti interni che possano segnalare tempestivamente qualsiasi criticità al responsabile della prevenzione della corruzione e al sindaco. Il piano anticorruzione dovrà essere aggiornato ogni anno, come prevede la legge e non come adempimento formale, ma come strumento sostanziale di tutela della legalità”, conclude Saitta.

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