Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

MINORI NEI PRESIDI: IL VALORE MASSIMO NELLE ISOLE SOPRATTUTTO PER EFFETTO DELLA SICILIA (5 MINORI PER 1.000 RESIDENTI)

Al 31 dicembre 2015 sono 12.828 i presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi In Italia; essi dispongono complessivamente di 390.689 posti letto (6,4 ogni 1.000 persone residenti). L’offerta, con oltre due terzi dei posti letto complessivi (75,2%), è costituita prevalentemente da “unità di servizio” che erogano prestazioni di tipo socio-sanitario.

Roma, 23 maggio 2018 – Rilevanti sono gli squilibri territoriali: l’offerta raggiunge i più alti livelli nelle regioni del Nord, dove si concentra il 64% dei posti letto (9,1 ogni 1.000 residenti) e tocca i valori minimi nel Mezzogiorno, con il 10,4% (soltanto 2,9 posti letto ogni 1.000 residenti). Tra gli oltre 21 mila giovani ospiti prevalgono quelli con disagio in famiglia
I minori di 18 anni ospiti nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari sono 21.085, pari a 2,1 ogni 1.000 abitanti di pari età, dei quali 13.360 maschi (il 63%, il 2,6 per 1.000) e 7.726 femmine (37% del totale, pari all’1,6 per 1.000).

Il tasso di minori ospiti dei presidi raggiunge il suo valore massimo nelle Isole soprattutto per effetto della Sicilia dove si registrano 5 minori per 1.000 residenti, la presenza di ospiti minori cala notevolmente nel Centro-Nord dove supera di poco la soglia del 2 per 1.000 e tocca i livelli minimi nel Sud del paese attestandosi all’1 per 1.000. Il valore più basso si riscontra in Campania e in Abruzzo (rispettivamente 0,5 e 0,6 per 1.000).

Dopo i 10 anni il tasso di minori ospiti delle strutture residenziali cresce progressivamente, infatti è pari all’1,3 per 1.000 (corrispondenti a circa 7.500 ragazzi) nella fasce compresa tra 0 e 10 anni, sale all’1,8 per 1.000 per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni ed arriva al 5,5 per 1.000 tra i 15 e i 17 anni (poco più di 7.000 minori).
Oltre la metà degli ospiti sotto i 18 anni (12.438) non presenta problemi specifici. Quasi 6.000 ragazzi (il 27% dei minori ospiti) hanno dipendenze patologiche o altri tipi di disagio e poco meno di 3.000 minori (il 13% del totale) risultano avere patologie psichiatriche o disabilità.

Il motivo d’ingresso nelle strutture è dovuto prevalentemente a problemi riconducibili al nucleo familiare: circa un terzo degli ospiti con meno di 18 anni (35,6%) viene accolto nelle strutture residenziali per problemi economici, incapacità educativa o problemi psico-fisici dei genitori. Per la rimanente quota, le motivazioni che determinano l’ingresso in strutture residenziali sono diverse: quasi 4 mila minori (il 18,7% dei minori ospiti) entrano nelle strutture perché accolti insieme al genitore, 4.990 ragazzi (il 23,7%) sono stranieri privi di assistenza o rappresentanza da parte di un adulto; poco meno di 1.500 (il 7,1% dei minori ospiti) sono vittime di abuso e maltrattamento, mentre 142 (il 14,9%) risultano accolti per altri motivi.
Tra i ragazzi con meno di 18 anni accolti nelle strutture residenziali soltanto una piccola quota, il 4% (871 minori), risulta in condizione di adottabilità.

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