Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

CIALOMA. IN UN CANTO DI PESCA UN GERGO ANGLO-SICULO DAVVERO INCOMPRENSIBILE


Cialoma è un canto di mare, probabilmente da shalom 'pace' o forse dall'arabo kelum 'vela' o 'viaggio'. Tra il XVIII e l’inizio del XIX secolo la Corte borbonica di Napoli fu costretta a cercare riparo in Sicilia. Si spiega così il formarsi di un gergo siculo-partenopeo

29/12/2018 - Quando fra il cadere del secolo XVIII e l’inizio del XIX, l’Europa intera era scossa dalle conseguenze della Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche, quando la Corte borbonica di Napoli per due volte fu costretta a cercar riparo in Sicilia, la flotta inglese incrociò lungamente nei mari dell’Isola, anzi in questi mari fu costretta a trascorrere anni.
Lontana dalle sue basi di raddobbo, essa si vide obbligata a ricorrere all’arruolamento di marinai siciliani; onde venne a formarsi un curioso gergo anglo-siculo, specialmente pei canti di lavoro, che oggi ci riesce incomprensibile. A tale gergo appartiene certo il presente canto, intorno al quale molto mi affaticai, finché un colto ufficiale di marina mi diede la spiegazione che ora ho riferito. (A. Favara)

Cialoma quannu si isa la vela *
(in navi a vela inglesi)

O ringo ringo cunuè,
sciaviravi ringa sciaviravi nè
câ lu nivuru ‘n teni re.Iu mi partu d’a me terra
io mi vadu a dispaccià.

Tirulè, lè, lè,
Pappagallo tocca ‘n pè.
Lo pollaro i verencelli,
lo pollaro i vroncò.

Vittoria, vittoria,
Sciaviravirà bombò, oh, oh!
Vittoria, vittoria,
Sciaviravirà bombò!

Ai bini volli dei.
Urrà! Rancicò!
O rancicò, o pullierù,
là là là là là là là là là.

Ai cheme orcicò,
ai cheme grasse ven.
O gersù, ai che me grasse ven .
O gersù!

Vittoria, vittoria,
Sciaviravira bombò, oh, oh!
Vittoria, vittoria,
Sciaviravira bombò!
Tra il 1875 e il 1880, la scoperta di rigogliosi banchi di corallo nello smeraldino mare di Sciacca e di Trapani attrasse in quegli anni una moltitudine di barche provenienti da Napoli (in particolare), dove la pesca e la trasformazione del corallo venivano praticate già da tempo. Questo spiega il formarsi di un gergo siculo-partenopeo, che in questo canto può dirsi davvero esemplare. (A. Favara) **

* Cialoma: probabilmente da shalom, formula di saluto in ebraico per dire 'pace'; ovvero dall'arabo kelum (إِبْحَار), che può significare vela ma pure viaggio.
** Corpus di musiche popolari siciliane / Alberto Favara ; a cura di Ottavio Tiby , 2

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