Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

«MAMMA MAMMINA», UNA STORIA NON CRUDA, MA GROTTESCA E… A LIETO FINE

18/01/2019 – “Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore”, Pier Paolo Pasolini (Supplica a mia madre). Le canzoni svolgono ancora il ruolo del racconto sociale e perfino ideologico, dando voce a vicende, personaggi e a tematiche dolorose, tristi, amare, qualche volte crudeli, drammatiche e sciagurate. Girano sui grammofoni canzoni strappalacrime, storie di amori tristi e infelici, di donne tentatrici e peccaminose. Il realismo, la quotidianità e la lingua parlata divengono ‘l’attualità’ della canzone italiana e non solo.
Canzoni come Mamma mammina, Mamma, Tutte le mamme (Son tutte belle le mamme del mondo), Balocchi e profumi, entrano a far parte del repertorio umoristico, con parodie dissacranti, intese a sdrammatizzare il dolore, la nostalgia, la tristezza e i toni melodrammatici.

«Mamma mammina» è un brano scritto nel 1919 da Arturo Trusiano, poeta napoletano, autore di molti versi, divenuti in seguito magnifiche canzoni e divertenti ‘macchiette’ d'avanspettacolo, interpretate da famosi attori e rinomate compagnie teatrali.
Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ripropose il brano «Mamma mammina» con il titolo "Il neonato", storia di un trovatello abbandonato dalla madre a Parigi, con alcune modifiche nel testo.
Sennonché i versi della canzone non sembrarono convenienti alla Rai. Raccontare la storia di una madre tanto malvagia e snaturata da abbandonare la sua piccola creatura dev’essere sembrata cosa troppo cruda ai funzionari Rai, che suggerirono delle varianti:

"A Parigi un neonato un dì in chiesa si trovò,
era un figlio del peccato che la madre abbandonò "
divenne
“A Parigi un avvocato un bel giorno s'incontrò,
un cliente derubato…", etc.

I Gufi non accettarono tale stravolgimento del testo e scattò la censura. In seguito I Gufi riadattarono «Mamma mammina» cambiando alcuni versi, come pubblichiamo più avanti, che però non stravolgono il testo e non ne alterano il significato.
L’interpretazione de I Gufi è volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre che val la pena di raccontare, perché irreale e a lieto fine. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine.
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MAMMA MAMMINA
di Mimmo Mòllica
Filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine
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