Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

«MAMMA MAMMINA», UNA STORIA NON CRUDA, MA GROTTESCA E… A LIETO FINE

18/01/2019 – “Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore”, Pier Paolo Pasolini (Supplica a mia madre). Le canzoni svolgono ancora il ruolo del racconto sociale e perfino ideologico, dando voce a vicende, personaggi e a tematiche dolorose, tristi, amare, qualche volte crudeli, drammatiche e sciagurate. Girano sui grammofoni canzoni strappalacrime, storie di amori tristi e infelici, di donne tentatrici e peccaminose. Il realismo, la quotidianità e la lingua parlata divengono ‘l’attualità’ della canzone italiana e non solo.
Canzoni come Mamma mammina, Mamma, Tutte le mamme (Son tutte belle le mamme del mondo), Balocchi e profumi, entrano a far parte del repertorio umoristico, con parodie dissacranti, intese a sdrammatizzare il dolore, la nostalgia, la tristezza e i toni melodrammatici.

«Mamma mammina» è un brano scritto nel 1919 da Arturo Trusiano, poeta napoletano, autore di molti versi, divenuti in seguito magnifiche canzoni e divertenti ‘macchiette’ d'avanspettacolo, interpretate da famosi attori e rinomate compagnie teatrali.
Nel 1964 il gruppo di cabaret de «I Gufi» ripropose il brano «Mamma mammina» con il titolo "Il neonato", storia di un trovatello abbandonato dalla madre a Parigi, con alcune modifiche nel testo.
Sennonché i versi della canzone non sembrarono convenienti alla Rai. Raccontare la storia di una madre tanto malvagia e snaturata da abbandonare la sua piccola creatura dev’essere sembrata cosa troppo cruda ai funzionari Rai, che suggerirono delle varianti:

"A Parigi un neonato un dì in chiesa si trovò,
era un figlio del peccato che la madre abbandonò "
divenne
“A Parigi un avvocato un bel giorno s'incontrò,
un cliente derubato…", etc.

I Gufi non accettarono tale stravolgimento del testo e scattò la censura. In seguito I Gufi riadattarono «Mamma mammina» cambiando alcuni versi, come pubblichiamo più avanti, che però non stravolgono il testo e non ne alterano il significato.
L’interpretazione de I Gufi è volutamente grottesca e forzatamente ‘strappalacrime’, con l’intento di sfatare la crudeltà umana, la dissennatezza di una madre che val la pena di raccontare, perché irreale e a lieto fine. «Mamma mammina» rimane così una storia non cruda, ma grottesca e… a lieto fine.
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MAMMA MAMMINA
di Mimmo Mòllica
Filastrocche e canzoni strappalacrime, ma geniali e a lieto fine
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