1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

MUSEI. UN ELEVATO NUMERO DI STRUTTURE DI DIMENSIONI PICCOLE E PICCOLISSIME

Roma, 29 gennaio 2019 - Nel 2017 il patrimonio culturale italiano vanta 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico. Di questi, 4.026 sono musei, gallerie o collezioni, 293 aree e parchi archeologici e 570 monumenti e complessi monumentali. I musei e le altre strutture espositive a carattere museale hanno registrato il massimo storico di 119 milioni di ingressi nel 2017 (+7,7% rispetto al 2015) così suddivisi: 57,8 milioni i musei, 15,5 milioni le aree archeologiche, 45,8 milioni i monumenti. L’incremento maggiore riguarda i monumenti e le aree archeologiche.
Sono 2.371, uno su tre, i Comuni italiani che ospitano almeno una struttura a carattere museale. È un patrimonio diffuso su tutto il territorio nazionale: 1,6 musei o istituti similari ogni 100 km2 e circa uno ogni 12 mila abitanti. Le regioni con più strutture museali (29% del totale) sono Toscana (528), Emilia-Romagna (482) e Lombardia (409). Nel Mezzogiorno si concentra invece oltre la metà delle aree archeologiche (50,8%), il 30,7% si trova in Sicilia e Sardegna.

Piccoli musei diffusi su tutto il territorio italiano
A differenza di altri Paesi, l’offerta museale italiana è costituita da un consistente numero di strutture di dimensioni piccole e piccolissime, diffuse in modo capillare su tutto il territorio che rappresentano il patrimonio delle comunità locali.
La piccola dimensione si riflette anche sulla capacità organizzativa. Le organizzazioni con meno di 1.000 visitatori sono il 41,3% del totale e dispongono di modeste risorse finanziarie e organizzative. Nel 31% dei casi gli addetti sono al massimo quattro, solo il 20,1% dispone di un sito web completamente dedicato alla struttura, il 2,9% offre la possibilità di acquistare online i biglietti, il 20,4% è dotato di un sistema conteggio dei visitatori; il 27,4% accede a finanziamenti pubblici e meno del 14,3% è in grado di ottenere finanziamenti e contributi privati o di generare proventi attraverso servizi aggiuntivi (11,5%).

La quasi totalità (90,5%) sono musei, il 5,8% monumenti e solo il 3,7% aree o parchi archeologici. Si tratta generalmente di strutture comunali (nel 50,1% dei casi) o di enti ecclesiastici e religiosi (12,7%). Per lo più sono musei etnologici e antropologici che conservano ed espongono testimonianze e memorie legate al territorio e alla storia locale (19,5%) e musei tematici specialistici che raccolgono materiali riguardanti un tema e/o un soggetto specifico (12,7%). Solo il 29% (43,7% a livello Italia) decide di utilizzare i propri spazi per allestire delle mostre a carattere temporaneo.

Le maxi-strutture espositive (capaci di richiamare più di 500 mila visitatori) rappresentano invece meno dell’1% del totale, sono presenti in un numero limitato di regioni, insistono generalmente in aree metropolitane e da sole attraggono il 44,1% del pubblico.

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