Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

CYBERBULLISMO E STALKING: UNA COMMISSIONE ISTAT PER AFFRONTARE IL TEMA SPECIFICO

Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo. Audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica Prof. Gian Carlo Blangiardo. Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza

Roma, 27 marzo 2019 - Lo stalking con vittime minorenni Il comportamento associato al bullismo può, nelle sue forme più serie, comportare la violazione di norme penali anche gravi. In un elenco, non agitoesaustivo, compaiono le molestie, le minacce, le percosse e le lesioni, l’ingiuria e la diffamazione, il danneggiamento, il furto e la rapina, gli atti persecutori, la sostituzione di persona (quest’ultima ricorrente nel cyberbullismo, con l’utilizzo di profili falsi) per arrivare, in rari casi, resi tristemente noti dalle cronache, all’istigazione al suicidio. A partire dalle fonti di polizia o giudiziarie non appare tuttavia possibile circoscrivere l’attenzione su questa particolare dimensione del fenomeno. Gli archivi statistici amministrativi informatizzati non rendono concretamente disponibile la descrizione dell’evento, presente in forma testuale nella denuncia resa o nel fascicolo processuale, dalla quale si potrebbe ricavare se la denuncia avvenisse a seguito di atti di bullismo.

Pertanto si è deciso di analizzare il delitto, tra quelli precedentemente elencati, che presenta più analogie con il bullismo sotto il profilo dello stato di ansia e insicurezza che ingenera nelle giovani vittime, che pure si trovano, normalmente, in ambienti protetti – o presunti tali – come quello scolastico: gli atti persecutori, o stalking (art.612 bis). Si è limitato lo studio al segmento delle vittime minorenni, età in cui la frequentazione dell’ambiente scolastico favorisce l’esposizione al rischio di vittimizzazione da bullismo. Se il fenomeno del bullismo è molto diffuso nelle fasce di età giovanili, come riportato dalle precedenti indagini Istat sul fenomeno, le denunce di atti persecutori riguardano una proporzione minima di giovani: sono 607 nel 2017 le vittime con meno di 18 anni, di cui 186 tra 0 e 13 anni4 e 421 tra 14-17 anni.

Per questa fascia di età, in realtà, si può ipotizzare che solo una parte molto residuale di queste vittime sia riconducibile ad atti di bullismo. Infatti, mentre per i più piccoli il rapporto tra i sessi è tendenzialmente lo stesso, le vittime sono in egual misura maschi e femmine (96 ragazze e 90 ragazzi di 0-13 anni), già a partire dalla classe di età successiva, lo stalking si configura maggiormente come un reato di genere, il numero delle vittime donne è tre volte quello dei maschi, per arrivare ad essere 5 volte maggiore nelle classi di età 18-24 e 25- 34 anni.

Dai dati sullo stalking, rilevati dall’Istat nella indagine sulla violenza contro le donne (Indagine sulla Sicurezza delle donne, 2014), lo stalking è agito in percentuale elevata dal partner nella fase di separazione, sebbene non manchino anche situazioni originate dai non-partner5 . Le vittime che hanno denunciato di aver subìto atti persecutori sono più che raddoppiate tra il 2010 e il 2017, e questo aumento ha riguardato anche i minorenni.

Per quanto riguarda le età preadolescenziali, l’aumento tra il 2010 e il 2017 è stato leggermente inferiore rispetto al totale delle denunce di atti persecutori. Esso ha riguardato in maniera preponderante i maschi, che sono passati dai 36 dell’anno 2010 ai 90 del 2017, arrivando a livelli simili a quelli delle femmine (da 55 a 96 nello stesso periodo). Si tratta di piccoli numeri, che richiedono cautela nell’interpretazione, ma l’andamento registrato dall’introduzione della legge è abbastanza coerente nel tempo.

Progetti futuri per la rilevazione statistica del fenomeno 

L’Istat sta progettando una nuova indagine su bambini e ragazzi. L’obiettivo generale dell’indagine è quello di acquisire informazioni su comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri con attenzione ad alcune tematiche emergenti come quelle delle discriminazioni e del bullismo. La vita scolastica sarà un tema centrale del questionario ma si dedicherà attenzione anche ad altri aspetti relativi alla famiglia, al tempo libero, alle relazioni con i pari, alle aspettative per il futuro. Sembra poi di grande interesse anche approfondire le nuove forme di partecipazione e relazione sociale sperimentate dalla I-generation attraverso l’uso dei social media. Il tema, già affrontato, della cittadinanza sarà approfondito con un approccio rinnovato volto a studiare in maniera più ampia il senso civico e di appartenenza delle nuove generazioni.

Di particolare interesse per codesta Commissione potrebbe essere la prospettiva adottata per affrontare il tema del bullismo con un’attenzione specifica al cyberbullismo, un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto dimensioni e caratteristiche di particolare gravità ed è particolarmente sentito dai ragazzi, come emerso anche dai laboratori e dai focus group realizzati lo scorso anno.

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