Autonomia differenziata: incontri in Sicilia e a Milazzo, “rischia di spaccare l'Italia”

Autonomia differenziata.  Fico e Di Paola (M5S), sei incontri in Sicilia, domenica e lunedì, per parlare di autonomia differenziata “che rischia di spaccare l'Italia” 20/04/2024 - Sei incontri in appena due giorni per parlare di autonomia differenziata, “la riforma scellerata che rischia di spaccare l'Italia”. È il mini tour che l'ex presidente della Camera Roberto Fico, farà in Sicilia domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi assieme al coordinatore regionale M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola, per illustrare i contraccolpi del ddl Calderoli. "L'autonomia differenziata - dice Fico - sarebbe uno schiaffo insopportabile al Sud, aumenterebbe i divari che già esistono e danneggerebbe la struttura istituzionale del Paese. E' un disegno scellerato che mira a spaccare l'Italia. In questi mesi sto girando l'Italia per parlare dei rischi dell'autonomia voluta da Calderoli ed è importante parlarne anche in Sicilia". “Di questa riforma che rischia avere

OPERAZIONE TERRE EMERSE, NEI COLLOQUI DEI BOSS IL RANCORE PER ANTOCI

Antoci: “E’ ormai una costante. Il loro rancore per me una medaglia”

Caltanissetta, 31 maggio 2019 – Il giorno dopo gli 11 arresti operati
dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta al Comando del Colonnello Andrea Antonioli e coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia retta dal Procuratore Amedeo Bertone, vengono rese note le prime carte dell’indagine. In queste, si evidenzia chiaramente il disappunto dei boss per il Protocollo di Legalità, oggi legge dello Stato, ideato e voluto da Giuseppe Antoci.

Il Boss Rodolfo Virga e i ras dei parchi, nelle intercettazioni
telefoniche, dimostrano tutto il loro rancore per le richieste sempre
più pressanti ricevute e se la prendono soprattutto con il Protocollo
che ha preso il nome dall’ex Presidente del Parco dei Nebrodi. Rodolfo
Virga, per esempio, in un dialogo intercettato dice: “I me soci…
chiddi sunnu tutti… comu si dici… puliti e ponnu fari i cosi… ma io
nun ni fazzu chiù dumanni di contributi...”

“Ormai è una costante - dichiara Antoci oggi Presidente Onorario della
Fondazione Nazionale Caponnetto - trovare improperie ed insulti contro
di me negli atti di indagine che negli ultimi anni hanno consentito di
assicurare alla giustizia, grazie al lavoro di Magistratura e Forze
dell’Ordine, tanti mafiosi che lucravano sui terreni e sui Fondi
Europei per l’Agricoltura e nonostante tutto ciò mi provochi paura e
preoccupazione, non posso non considerare il loro rancore come una
medaglia”.

“Mi sento però tranquillo. Ho al mio fianco le Forze dell’Ordine e la
Magistratura, unitamente a tante persone per bene che non mi fanno
mancare il loro affetto e il loro aiuto. Nonostante tutto vado avanti,
con la consapevolezza dell’odio che cova contro di me negli ambienti
mafiosi, ma assolutamente certo che altri giorni arriveranno dove
ancora noi saremo qui a celebrare l’ennesima vittoria dello Stato e
altri, invece, saranno svegliati alle luci dell’alba e assicurati alle
patrie galere. Rispondo così ai rancori e all’odio di cosa nostra” –
conclude Antoci .

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