Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

QUESTIONE MORALE, DIBATTITO ALL’ARS PER RITROVARE LA VOCE

Questione morale, dibattito giovedì all’Ars. M5S: “Vedremo se gli afoni di palazzo d’Orleans ritroveranno la voce sull’increscioso caso Savona”

Palermo, 7 giugno 2019 - “Il dibattito sulla questione morale dovrebbe sbarcare giovedì in aula. Con le certezze che ci regalano di questi tempi governo e parlamento regionali il condizionale è d’obbligo. Vedremo cosa uscirà fuori e se gli afoni di piazza Indipendenza, Pd e Musumeci in testa, ritroveranno la voce che finora non hanno avuto sull’increscioso caso Savona, indagato per truffa e, nonostante questo, ancora saldo la comando della commissione Bilancio”.
Lo affermano i deputati M5S all’Ars.

“Per noi – afferma il capogruppo Francesco Cappello - era inammissibile che un uomo colpito da accuse così gravi rimanesse al suo posto, specie durante i lavori del collegato, che a tutti gli effetti può considerarsi la vera Finanziaria regionale. Per questo non abbiamo partecipato ai lavori della commissione chiedendo al contempo, in assoluta solitudine, le dimissioni di Savona dalla carica”.
“Sappiamo benissimo – continua Cappello – che senza il controllo del M5S sugli lavori della commissione, la possibilità che dentro il ddl finiscano sconcezze e marchette di ogni tipo è notevolmente più alta. Era un rischio, però, che dovevamo correre. Dovevamo sottolineare l’assurdità e l’indecenza di quello che sta succedendo all’Ars. Vorrà dire che apriremo gli occhi ancora di più in aula, dove, come al solito, non faremo sconti a nessuno”.

“Siamo curiosi – aggiunge Cappello – di capire come si svilupperà il dibattito e cosa farà chi in questi mesi si è girato dall’altro alto non solo sul caso Savona, ma anche sugli indagati in giunta e nella maggioranza. Questo imbarazzante e per nulla imbarazzato silenzio è inaccettabile. Poi ci chiediamo il perché della scarsa affluenza alle urne: è anche così che si scava un solco tra i cittadini e le istituzioni”.
“Ribadiamo sempre – conclude Cappello – che tutti devono essere considerati innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma non sempre ci sono le condizioni per potere aspettare, specie quando le accuse sono pesanti e si rivestono importanti ruoli politici ed amministrativi”.

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