Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

RIFIUTI, 103 MILIONI PER NUOVI IMPIANTI PUBBLICI IN SICILIA

Rifiuti, la giunta regionale stanzia 103 milioni per nuovi impianti pubblici in Sicilia. Pierobon: priorità alle province più carenti

20/07/2019 - La giunta regionale presieduta da Nello Musumeci, ha approvato la proposta dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, di stanziare 103 milioni di euro per finanziare in Sicilia nuovi impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti. Le somme serviranno anche ad aumentare l’incidenza del pubblico nel settore in vista del 2021, quando la raccolta differenziata dovrà raggiungere il 65 per cento e la quantità di organico da trattare, che è la parte più consistente della differenziata, sarà pari a 600 mila tonnellate l’anno.
I finanziamenti saranno destinati alle Srr delle zone dove si registra maggiore carenza di impianti pubblici, fermo restando che saranno le stesse Srr e quindi i Comuni a decidere l’esatta localizzazione e la tecnologia da adottare, sempre secondo le indicazioni contenute nel piano rifiuti. La ripartizione delle somme, 103 milioni circa, vedrà il 30 per cento destinato a Catania (quindi circa 30 milioni), 25 per cento a Messina, 30 a Palermo a 15 Siracusa.

Oggi gli impianti pubblici esistenti sul territorio sono in grado di trattare 111 mila tonnellate l’anno mentre i privati ne accolgono 233 mila. Al momento ci sono già tutta una serie di impianti programmanti il cui finanziamento e la realizzazione determinerebbe al 2021 un totale di 321 mila tonnellate da trattare. La quantità però non basterebbe ancora e soprattutto resterebbe un grave deficit nelle province di Catania, Messina, Palermo e Siracusa.

Per definire il quadro, dunque, l’assessorato all’Energia e servizi di pubblica utilità ha proposto di usare 53 milioni di fondi del Fesr 2014/2020 ancora non sfruttati, per destinarli a impianti pubblici di compostaggio. Si attende soltanto che il Comitato di sorveglianza si esprima sulla possibilità che la Regione utilizzi direttamente, quindi con procedura a titolarità, i fondi. Altra fonte finanziaria sarà quella del Patto per lo sviluppo della Sicilia, nel quale ci sono ancora a disposizione 50 milioni di euro a disposizione sempre per impianti di trattamento rifiuti.

“Queste somme – scrive nella delibera l’assessore Pierobon - possono essere utilizzate per fronteggiare il gap delle tonnellate di rifiuti intercettate dal sistema pubblico, utilizzando come criterio di riparto la presenza o meno di impianti su base provinciale. Quindi destinando le somme a Catania, Messina, Palermo e Siracusa, fermo restando che saranno le Srr a decidere l’esatta localizzazione e la tecnologia da adottarsi, secondo le indicazioni contenute nel piano rifiuti”. Si determinerebbe così una ulteriore capacità di 145 mila tonnellate annue che porterebbe nel 2021 la capacità pubblica a 466 mila tonnellate.






“Come fa il governo Musumeci a stanziare nuove somme per la costruzione di impianti, quando non esiste né la riforma dei rifiuti, né il piano regionale? Quali saranno i criteri di scelta? Come verranno usate le somme se non sappiamo nemmeno quale deve essere la dimensione dei nuovi ambiti territoriali? È raro assistere ad una politica così raffazzonata, priva di visione, figuriamoci di strategia economica”. A dichiararlo sono i deputati del Movimento 5Stelle componenti della Commissione Ambiente all’Ars Giampiero Trizzino, Nuccio Di Paola, Valentina Palmeri e Stefania Campo a proposito dell’annuncio del governo regionale di voler stanziare 103 milioni di euro per nuovi impianti di trattamento dei rifiuti. “Quanto annunciato dal governo Musumeci - spiegano i deputati - ha veramente del ridicolo.

L’assessore Pierobon parla di un traguardo del 65% della raccolta differenziata al 2021: lo venisse a raccontare ai palermitani, letteralmente sommersi dai rifiuti perché la discarica di Bellolampo è chiusa per i ritardi della costruzione della VII vasca.
Oppure ai cittadini della provincia di Caltanissetta, che conferiscono i rifiuti in una discarica che è priva di un impianto stabile di trattamento meccanico biologico.
Ma il fatto più grave è che si dichiara di stanziare nuove somme per la costruzione di impianti, quando non esiste né la riforma dei rifiuti, né il piano regionale.
È come se un architetto, chiamato a costruire un immobile, anziché cominciare dalle fondamenta inizia dal tetto” - concludono i deputati M5S.

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