Assegno Unico Universale: 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro, con riferimento a 9,5 milioni di figli e 6 milioni di nuclei familiari Roma, 16 aprile 2025 - Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023.  Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli: l’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 €, e va da circa 58 € per chi non presenta ISEE o ...

LE CICALE CANTANO AL PASSATO E I GRILLI SE NE 'SFREGANO'

Le cicale cantano all’amore. Il loro 'canto' ricorda le calde giornate estive, in cui si fa sempre più costante. Il loro verso prende il nome di 'frinito', participio passato di frinire: voce onomatopeica. Fritinnire viene riferito alle cicale, ma pure agli uccelli e ai bambini. Le cicale ‘cantano’ in pieno giorno, mentre i grilli fanno sentire il loro verso di notte. Il canto delle cicale ha una funzione sessuale, di corteggiamento

23/08/2019 - Le cicale non cantano alle stelle, cantano all’amore. Il proverbiale ‘canto’ ricorda le calde giornate estive in cui il loro stridulo verso si fa sempre più costante, mentre il crepuscolo si spegne e la notte si avvicina. A ‘cantare’ sono gli esemplari maschi, dotati di particolari organi (i timballi), posti alla base dell’addome.
Il loro verso, in effetti, prende il nome di frinito, participio passato di frinire: verbo intransitivo, voce onomatopeica; fritinnire viene riferito alle cicale, ma pure agli uccelli ed ai bambini. È perciò un verbo che indica il suono caratteristico che emettono le cicale.

Le cicale ‘cantano’ in pieno giorno, nelle giornate assolate, mentre i grilli fanno sentire il loro verso di notte. Il canto delle cicale ha una funzione sessuale, di corteggiamento: il suono emesso dal maschio serve ad attirare l'attenzione della femmina nella stagione dell'amore: l'estate. Per questa ragione non sarà facile udire il verso delle cicale nel periodo invernale.
Il frinito della cicala perciò è un canto di corteggiamento che prelude al desiderio di incontrare la propria compagna, con cui accoppiarsi e mettere su famiglia. La cicala dal verso più potente avrà migliori armi* per attirare l’attenzione della femmina con cui accoppiarsi.

* I timballi: organi stridulatori, sorta di lamine tese da tendini che le collegano a muscoli, sui lati dell’addome; per produrre il suono l’insetto fa vibrare le lamine e camere d’aria provvedono alla risonanza.

"Stridulazione" si chiama l'atto di produrre suoni sfregando tra loro specifiche parti del corpo: lo fanno numerose specie di insetti, serpenti e ragni. Un apparato di stridulazione dedicato è stato scoperto altresì nei maschi di una sola (ad aprile 2007) specie di uccelli, il Machaeropterus deliciosus (manachino delizioso). In italiano parole di origine onomatopeica per i suoni prodotti dalla stridulazione sono ad esempio frinire (delle cicale e dei grilli).

Sogna, non vuol dormire,
vuole solo parlare,
giocare a mai finire,
e, al limite, frinire

assieme alle cicale,
al chiaro della luna,
cercando la fortuna
di un bel sogno d’amore.

Si danno un gran da fare,
non perdono un istante:
“Io sono un gran cantante,
son nato per cantare”.
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LE CICALE NON CANTANO ALLE STELLE
di Mimmo Mòllica
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