Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

BENESSERE 2019. I LIVELLI PIÙ BASSI DI BENESSERE IN CALABRIA E IN SICILIA

L’Istat presenta la settima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). L’esperienza del Bes si accompagna al crescente sviluppo, a livello europeo, di sistemi di misurazione e progetti dedicati all’approfondimento delle relazioni tra le politiche economiche e gli obiettivi di benessere, equità e sostenibilità , ovvero all’analisi delle determinanti per il perseguimento di una crescita economica sostenibile e inclusiva .

Roma, 19 dicembre 2019 - Il Rapporto offre una lettura del benessere nelle sue diverse dimensioni, ponendo particolare attenzione agli aspetti territoriali. Gli indicatori del Bes, in tutto 130, sono articolati in 12 domini: Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi.
In questa edizione del Rapporto si è rafforzato l’approccio analitico utilizzato per misurare l’evoluzione dei diversi domini del benessere, attraverso la valutazione complessiva delle variazioni registrate tra gli indicatori per ripartizione territoriale sia rispetto all’anno precedente sia rispetto al 2010.

L’analisi regionale è stata ulteriormente sviluppata, con l’introduzione, nei capitoli per dominio, di una nuova rappresentazione grafica che fornisce una visualizzazione dell’eterogeneità territoriale degli indicatori di benessere, misurata come variazione percentuale dell’indicatore regionale rispetto alla media nazionale.

• Un diverso tipo di analisi, che considera le posizioni regionali rispetto ai 5 gruppi definiti dai quintili (ove il primo, il quintile della difficoltà,è caratterizzato dalla situazione più problematica e l’ultimo, il quintile dell’eccellenza, da quella relativamente più favorevole),conferma uno strutturale gradiente del territorio italiano che vede il Nord in una situazione più favorevole rispetto alle regioni centrali e meridionali.
• Le province autonome di Bolzano e Trento si confermano quelle con i livelli più alti di benessere, rispettivamente con il 53,2% e il 60% di indicatori che ricadono nel quintile dell’eccellenza (il più elevato) e meno del 10% all’estremo opposto, nel quintile della difficoltà. I livelli più bassi di benessere si registrano in Calabria e in Sicilia, rispettivamente con il 56,3% e il 52,1% di indicatori nel primo quintile.

• I miglioramenti dei livelli del benessere registrati nell’ultimo anno trovano riscontro anche nella distribuzione dei quintili con un aumento diffuso della quota di indicatori nel quinto quintile. In particolare, rispetto alla distribuzione osservata lo scorso anno, Liguria, Lombardia, Marche e Molise mostrano i progressi più accentuati (rispettivamente8,6, 12,4, 8,7 e 12,3 punti percentuali in più di indicatori nell’ultimo quintile) mentre la Puglia evidenzia il peggioramento più accentuato (-6,5 punti percentuali).

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