Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

«Filastrocca di un bicchiere di plastica»

                                                          
             Filastrocca di un bicchiere di plastica

Di plastica un bicchiere,
fatto apposta per bere,
fu lasciato cascare
sulla riva del mare.

Si riempì quel bicchiere
d’acqua, come un paniere,
e non sapendo nuotare
cominciò ad affondare.

Continuando a calare
nel profondo del mare,
si posò sul fondale,
tra una bolgia infernale
di migliaia di bicchieri,
tra rifiuti e batteri,
gomme d’auto e altri oggetti.

Tra bottiglie e sacchetti,
borse in plastica e reti,
batterie con magneti,
piatti e tante forchette,
ruote di biciclette,
spazzatura e conchiglie,
tappi, cicche e stoviglie,
bastoncini da orecchie,
ceste e taniche vecchie,
mozziconi e assorbenti,
tanti e tanti frammenti.

Però i pesci non posson sapere
che, da quando c’è il mondo, un bicchiere
è costruito soltanto per bere,
mentre loro non sapendo che fare
han pensato: - «Saran da mangiare!».

Ed i pesci, piuttosto affamati,
mangian piatti e bicchieri già usati,
i cetacei assai più voraci
di ingoiarne di più son capaci.

Se mettiamo su di una bilancia
tutto ciò che ci sta nella pancia
di uno squalo o di una bianca balena,
di sacchetti di plastica piena,
scopriremo che son tanti chili:
sono gesti davvero incivili.

E così la balena morì,
la testuggine molto soffrì,
e alla fine perdette la vita,
per la plastica da lei ingerita.

Perciò abbiamo compreso che «mare»
rima con «non bisogna buttare»
spazzatura «non farne affondare»
ed ai pesci «non farne mangiare».

Cosicché per difendere il mare
combattiamo chi vuole «inquinare»,
sconfiggiamo così il «malaffare»
se il bel mare vogliamo «salvare».

Mimmo Mòllica ©

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