Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

BROLO. GLI "INNAMORATI" DEL DISSESTO NEL GIORNO DI SAN VALENTINO

Gli "innamorati" del dissesto nel giorno di San Valentino, ma i numeri sono altri. Come diceva una bellissima canzone di Venditti, “certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”.

Brolo, 14/02/2020 - E così, agli ex amministratori di questo Comune, il 14 febbraio, sarà sembrato insopportabile che l’attuale Amministrazione, recuperando l’immensa mole di bilanci ed incombenze arretrate, ereditate dalla passata gestione, abbia traghettato il Comune in un regime non più condizionato dai vincoli di quel dissesto col quale gli attuali consiglieri di minoranza avevano amoreggiato e del quale ci avevano parlato per cinque lunghi anni.
Vincoli che ovviamente permanevano anche dopo le elezioni dello scorso aprile, non per l’ammontare dei debiti, piuttosto perché chi aveva amministrato non era stato in grado di adottare gli atti amministrativi ed i bilanci mancanti.
Gli ex amministratori, forse perchè non conoscono la differenza o forse in modo voluto, confondono il regime straordinario del dissesto con la gestione ordinaria.

I 21 milioni di cui parlano, rappresentano le richieste dei creditori, molte delle queli prive dei requisiti per il riconoscimento. Infatti, l'Organo Straordinario di Liquidazione, ad oggi, ha riconosciuto debiti per 6 milione 200mila euro. Come gli ex amministratori sanno, o dovrebbero sapere, i debiti legati alla dichiarazione di dissesto vengono pagati per circa il 50% e, ad oggi, sono state corrisposte ai creditori, somme pari a 1 milione e 647mila euro.
Altra cosa è la gestione ordinaria, per la quale noi oggi siamo costretti a confrontarci con un paio di milioni di euro ereditati per le bollette non pagate ed altri debiti accumulati della passata amministrazione ed i quasi cinque milioni di euro di tributi non recuperati dal 2014 in poi.

Numeri, questi sì, che rischiano davvero di condizionare pesantemente la gestione ordinaria dell’Ente.
Tanto che nel prossimo bilancio di previsione 2020, si sarà costretti ad accantonare quasi un milione di euro per rimediare a tale superficiale gestione amministrativa. E tali somme incideranno davvero pesantemente sui servizi che l’amministrazione potrà garantire ai cittadini di Brolo.

Piuttosto, gli ex amministratori dovrebbero giustificare ai brolesi perché, proprio durante la campagne elettorale per le elezioni aprile 2019, abbiano avanzato richiesta al Ministero per l’accredito all’Organismo di Liquidazione, di ulteriori quattro milioni di euro, quando ancora la liquidità disponibile non necessitava affatto di una simile anticipazione.
Somma quest’ultima che - questa sì - finirà per appesantire inutilmente, con circa 500mila euro l’anno, i prossimi bilanci del Comune.
Insomma, ci sono i fatti e ci sono le parole, c'è una gestione oculata, costretta ad inseguire le tante emergenze ereditate ed impegnata quotidianamente a dare risposte alle esigenze dei cittadini, e c'è stata una gestione irresponsabile che ancora oggi fornisce numeri disancorati dalla realtà nel goffo tentativo di confondere le acque.


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