Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

L'equinozio di primavera, ai piedi della Dea Orante a Montalbano Elicona

Equinozio di primavera: lo spostamento dal 21 marzo al 20 marzo varrà per i prossimi decenni, fino al 2102. C’è di mezzo la Terra e ... la Pasqua, che cade di domenica. L'Argimusco a Montalbano Elicona (“Borgo dei Borghi” 2015): il sole tramonta tra gli splendidi megaliti sull’altopiano dell’Argimusco: nelle rocche arenarie c’era il segreto del calendario e degli astri, dei solstizi e degli equinozi, il mistero del tempo e dell’amore che verrà.

20/03/2020 - “Al sopraggiungere della primavera, inchiniamoci di fronte all’evidenza di Dio”. Mimmo Mòllica saluta così l’equinozio di primavera che quest’anno arriva venerdì 20 marzo 2020, mentre in tutto il mondo imperversa una delle più temibili pandemie della storia. E se nell'originale calendario giuliano, promulgato da Giulio Cesare, l'equinozio di primavera cadeva il 25 marzo, il primo giorno di primavera (equinozio di primavera) quest’anno arriva quando in Italia è ancora quasi notte e l'asse terrestre è perpendicolare rispetto ai raggi del sole.
La primavera che ci hanno inculcato a scuola cade il 21 marzo, ma quest’anno (2020) arriverà alle 17,15 di oggi: venerdì 20 marzo, quando la Terra sarà perpendicolare all'equatore e la notte e il giorno avranno pari durata.
Ma perché oggi e non domani, 21 marzo? Per ‘problemi di calendario’: introdotti gli anni bisestili (il 2020 è anno bisestile) il mese di febbraio è stato di 29 giorni. Gli anni bisestili sono divisibili per 4 e aggiustamento serve alla Terra per compiere un'orbita intorno al Sole: 365 giorni + 0,24219 giorni.
Lo spostamento dal 21 marzo al 20 marzo varrà per i prossimi decenni, fino al 2102, quando l'equinozio di primavera ‘ci riporterà’ nuovamente al 21 marzo. C’è di mezzo la Terra e... la Pasqua, che cade di domenica.

Sull'Argimusco a Montalbano Elicona (“Borgo dei Borghi” 2015), in Sicilia il sole tramonterà tra gli splendidi megaliti della Dea Orante, sull’altopiano dove il tramonto equinoziale scende perfettamente ad ovest, proprio ai piedi della cosiddetta divinità Orante.
L'area dell'altopiano dell'Argimusco (a 1.240 m s.l.m.) è l’unico esempio di sito megalitico esistente in Sicilia, degno delle più grandi aree megalitiche dell'Europa settentrionale. La "Stonehenge siciliana", come viene intesa, è ricca di monoliti di arenaria quarzosa dalla forma 'favolosa': sono i Megaliti dell’Argimusco, dislocati lungo un percorso antico di rara bellezza, esisti di culto preistorico. Là si studiavano le stelle e le stagioni. E si ammirano tutt'oggi Tindari, il Mar Tirreno con le Isole Eolie, l’Etna e la natura siciliana, fatta di... natura, di bellezza e d'arte.

Montalbano Elicona è l'antica Helikon. Là, nel Borgo dei Borghi, nei luoghi di Ascanio, nell’affiorare delle rocche arenarie c’era il segreto del calendario e degli astri, dei solstizi e degli equinozi, della luna e del sole, del vento e dei menhir: il mistero della vita, della morte e della preghiera. Il mistero del tempo e dell’amore che verrà!
Ascanio cercava il seme della vita, la gloria degli uomini e del tempo, la matrice delle umane espressioni che disegnano il male, la perfidia e l’egoismo, la gioia e il dolore, li scolpiscono nell’anima, traducendo in lingua universale i comportamenti dei popoli.
Il giovane era sempre più convinto che tra i suoi megaliti, in quegli occhi serali di donna, dovesse trovarsi il sembiante intimo delle disfatte del mondo e del genere umano e la loro rinascita. L’origine delle velleità e dell’amore, del potere e della libidine, della corruzione e della grandiosità del vivere, della codardia e della dolcezza, dell’arroganza e del donarsi semplice, umile ed eterno. Questo Ascanio cercava nelle fattezze segrete dell’Argimusco: l’origine dell’amore!

Così, quasi duemila anni dopo Dicearco, l'invenzione dell'agricoltura e dell’energia, destinate ad alleviare e vincere la fame, ma che con la sovrabbondanza e l’eccesso avevano spinto l’uomo ad attitudini aberranti, imponeva di dovere fermare il declino di una civiltà impegnandosi a “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, attraverso l’incontro di tutti i popoli di ogni latitudine, riuniti ad Expo Milano 2015: occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo.
Sul Pianeta – infatti – ogni anno con il surplus, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo venivano sprecate mentre 870 milioni di persone denutrite soffrivano la fame. Allo stesso tempo, dall’altra parte c’é chi muore per le malattie indotte dall’eccesso di cibo, da un’alimentazione scorretta ed esagerata: 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso.

Montalbano Elicona (Muntarbanu in siciliano) è un comune italiano di 2.485 abitanti della provincia di Messina in Sicilia. La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è stata proclamata Borgo dei borghi 2015. È caratterizzata dalla presenza, nella parte antica dell'abitato, di un antico Castello che fu residenza estiva di re Federico II di Aragona. La prima parte del nome è un composto di mons (monte) e albanus, da albus, bianco. In specifico, si riferisce all'antico nome del monte su cui fu realizzato un castello per volere di Federico II d'Aragona.

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